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“Ho pensato alla mia mamma”. Erano soli, al buio, spaventati e piangevano: lo straziante racconto di Edoardo, 10 anni, estratto vivo dalle macerie del Rigopiano

 

“Ho pensato alla mia mamma”: Edoardo Di Carlo, 10 anni, racconta a Il Messaggero” i suoi due giorni trascorsi nella sala del biliardo con altri due bimbi, Samuel e Ludovica, sotto la neve e le macerie dell’hotel Rigopiano. Il piccolo superstite, estratto vivo dai soccorritori, ancora non sa di aver perso entrambi i genitori: “Eravamo soli, abbiamo pianto tantissimo”.
Zia Laila vorrebbe che tutti questi ricordi, in realtà, non venissero fuori ma lui parla e rivela anche i dettagli della tragedia che ha vissuto. Il piccolo di 10 anni è stato estratto vivo dal Rigopiano assieme agli altri bambini: Samuel e Gianfilippo, di 8 anni, e Ludovica, di 6. Edoardo è ancora in ospedale, nel reparto di Pediatria del Santo Spirito di Pescara. E accanto al suo letto ci sono , gli zii e i fratelli maggiori Piergiovanni e Riccardo. Ancora non sa di aver perso, in quell’hotel, la mamma e il papà. “Noi non gli chiediamo nulla di quanto ha passato e lasciamo che sia lui a tirar fuori quello che ha passato” spiega la zia. “È uno scugnizzo dotato di grande sensibilità, è un bimbo eccezionale”. (Continua dopo la foto)

edodentroEcco il racconto incredibile e commovente di questo bambini che sembra già un adulto vista l’esperienza traumatica che ah vissto “Mi trovavo in una stanza con altri due bambini e per tutto il tempo ho sentito la voce di una donna che piangeva e gridava aiuto. In quei momenti, però, io ho pensato alla mia mamma”. Quella mamma che, Edoardo non lo sa, non ce l’ha fatta. Gli altri due piccoli, invece, sono Samuel e Ludovica. E come lui, sono sani e salvi. Erano tutti e tre nella sala del biliardo, a giocare, quando la slavina si è abbattuta sull’hotel spazzandolo via. E una volta rimasti isolati, soli e al buio. Lui e Samuel si sono presi cura di Ludovica: “L’abbiamo coccolata e tenuta in braccio a turno. Poi raccontavamo delle fiabe”.

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Il coraggio immenso dei bambini. Ma anche, naturalmente, la loro paura: “Sì, abbiamo pianto tantissimo”. E l’imbarazzo, genuino, di chi si ritrova in una situazione anomala: “Non sapevamo dove fare la pipì. Così a Samuel ho detto: sei un maschietto, non hai problemi”, spiega ancora Edoardo. Così tra Edo e Samuel è nata un’amicizia straordinaria: “Sono diventati inseparabili, vederli sorridere e vivere momenti di spensieratezza ci riempie il cuore di gioia” dice zia Laila. Samuel ancora non ha notizie dei suoi genitori mentre la famiglia di Ludovica è scampata all’incubo.