Per molte “caffeinomani” il problema si risolve da solo: con l’inizio della gravidanza l’odore di té e caffé risulta nauseabondo. Nessuna necessità di limitarsi, dunque, o di scegliere tra decaffeinato o caffé normale. Ma per quante continuassero a desiderare la tazzina di caffé, un energizzante a cui siamo abituate da sempre, ecco come regolarsi, in gravidanza e allattamento.
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Secondo gli ultimi studi della Food Standards Agency (Fsa) britannica in gravidanza non si dovrebbero assumere più di due-tre caffè al giorno: le nuove linee guida, infatti, riducono la dose giornaliera consigliata alle donne incinte da 300 a 200 milligrammi (appunto due-tre tazzine di espresso al giorno o due tazze di caffè lungo all’americana): il rischio è di partorire bambini sottopeso.
Fino a oggi, per le irriducibili del caffè anche in dolce attesa, le linee guida britanniche raccomandavano di non superare i 300 milligrammi di caffeina al giorno, pari a tre-quattro tazzine di espresso o tre caffè all’americana. L’ulteriore taglio della dose giornaliera arriva dopo che la Fsa ha analizzato un nuovo studio scientifico, in via di pubblicazione sulla rivista British Medical Journal.
La ricerca, condotta su 2.500 donne dalle università di Leicester e Leeds, collegherebbe l’assunzione di caffeina alla nascita di bambini sottopeso, più frequentemente colpiti da problemi cardiaci e diabete. Lo studio ha determinato i tassi di rischio che la mamma ha di generare un bambino nato piccolo per l’eta gestazionale (SGA, acronimo di Small for Gestional Age), condizione spesso associata a maggiori incidenze di malattie, legate all’immaturità del neonato fino alla mortalità neonatale. L’Fsa ricorda che non c’è alcun pericolo per le donne che hanno assunto in gravidanza i 300 milligrammi di caffeina previsti dalle precedenti linee guida, e raccomanda alle future mamme di fare attenzione a non assumere, insieme alle 2-3 tazzine di caffé, anche té, cioccolata, cola ed energy drink, tutte bevande che contengono caffeina. la caffeina danneggia la salute del nascituro, limitandone lo sviluppo normale.
Caffé e allattamento
Non ci sono evidenze scientifiche che il caffé della mamma condizioni il sonno del bambino. Ciò vuol dire, precisano gli esperti, che la raccomandazione di non bere caffè o bevande con caffeina non è forte come quella di non fumare o bere alcolici – abitudini sicuramente dannose per il bambino – e che può essere un consiglio che ogni donna è libera di seguire oppure no, anche in base all’effetto che il caffè ha sulla qualità del sonno della mamma stessa.