Non più di 10-12 chili nei nove mesi, è la raccomandazioni del ginecologo ad una donna in gravidanza. Il peso è determinato non solo dal peso del feto, della placenta, del liquido amniotico e dell’utero, ma anche dalla ritenzione di liquidi e dalla deposizione di grassi nei tessuti, per la particolare situazione ormonale della gestazione. Per rimanere nel peso consigliato, nonostante la sopraggiunta fame che molte donne rilevano, finito il periodo delle nausee, occorre seguire alcuni consigli. Prendere troppi chili o averne di troppo in partenza espone a un parto cesareo d’emergenza. Complicazioni aggiuntive al parto comprendono ipertensione e pre-eclampsia, parto di un bambino grande e diabete gestazionale.
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Mangiare per due? E’ un falso mito che proviene dalla tradizione di povertà per cui ogni scusa era buona per assicurare alla puerpera il cibo a sufficienza. In realtà in gravidanza il fabbisogno aggiuntivo è di 350 kcal al giorno per il secondo trimestre e 460 kcal al giorno per il terzo trimestre. Questo leggero aumento in energia giornaliera consente di coprire anche i bisogni del feto, permettendo un normale sviluppo del bambino ed evitando di intaccare le riserve materne di nutrienti. Senza aumentare le riserve!!
Le voglie Le famose “voglie” non vanno demonizzate, ma non sono un indicatore delle esigenze nutrizionali delle donne in gravidanza. Non c’è alcun fondamento scientifico, peraltro tra le voglie e le macchie sulla pelle del bambino, come credevano le nostre nonne. L’alimentazione della gestante richiede qualche attenzione in più nella scelta degli alimenti. In gravidanza aumenta il fabbisogno di proteine, mentre è pressoché invariato quello di carboidrati e di grassi. Assecondare le “voglie” serve a rassicurare la mamma, e a farla sentire al centro dell’attenzione, curata e amata.
Mettere poco sale Un consumo elevato di sale aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e di ipertensione, una patologia, quest’ultima che si verifica in fase gestazionale anche in donne che normalmente soffrono di pressione bassa. In questo periodo è ancora più importante ridurne l’assunzione e preferire quello iodato. Infatti, durante la gravidanza e l’allattamento il fabbisogno di iodio è maggiore ed è estremamente importante che le donne ne assumano quantità sufficienti.
Si può bere il caffè durante la gravidanza? Il caffè, come tutte le bevande contenenti le cosiddette sostanze “nervine” (tè, bibite tipo cola, cioccolato), va assunto con moderazione perché la caffeina attraversa la placenta. Bisogna anche tener presente che durante questo particolare periodo il metabolismo della caffeina è rallentato di 15 volte e quindi le future mamme sono più sensibili ai suoi effetti. Sono da preferire, eventualmente, i prodotti decaffeinati o deteinati.
CIbi out o “pericolosi” tra i prodotti che possono contenere batteri patogeni ecco la lista predisposta dal Ministero della Salute:
latte crudo non pastorizzato
uova crude o poco cotte
insalate
salsicce e salami
salmone affumicato
pesce crudo
Formaggi a breve stagionatura, a pasta molle o semimolle, con muffe
Frutta e verdura cruda, frutti di bosco surgelati