The Stirr ha compiuto un interessante esperimento: catturare 20 frasi dette dalle donne durante il travaglio e successivamente confessate dalle neomamme. Frasi (che qui sono state tradotte da UniversoMamma), che spesso appaiono assurde e strampalate agli occhi di chi non può nemmeno lontanamente immaginare cosa accada durante quei momenti, e che forse potranno strapparvi qualche sorriso, ricordando o ipotizzando cosa realmente succeda nel travaglio.
- Ho detto alla mia ginecologa di non fare la lesbica (lei non lo è, giusto per puntualizzare) perché era troppo agitata quando mi si sono rotte le acque
- Con il mio secondo figlio ho tentato il parto vaginale dopo il cesareo, dopo 36 ore di travaglio e due e mezza di spinte sono stata portata di urgenza in sala parto. Quando finalmente mi hanno dato qualcosa per il dolore ho baciato l’anestesista e gli ho detto che lo amavo. Davvero, credevo che fosse mio marito
- Al mio dottore, mentre mettevo al mondo mio figlio: “se riesci a vedergli la testa perché non puoi tirarlo fuori?”
- Il mio compagno continuava a ricordarmi di respirare. Mi sono girata verso di lui e gli ho detto: “c***o lo so“
- Ho letteralmente chiuso le mie gambe e detto a mio marito e al dottore: “Torno domani“
- Ho solo gridato: “Epidurale. Adesso!”
- Pare che io abbia chiamato tutte le infermiere stronze. In mia difesa posso dire che era il mio primo bambino ed ero giovane
- Quando sono arrivata in ospedale ero già in transizione. Le mie contrazioni erano a due minuti l’una dall’altra e mi faceva davvero male. Un’infermiera ha iniziato a chiedermi che tipo di controllo delle nascite intendessi usare poi, io l’ho guardata e ho gridato: “Niente più bambini“
- Quando finalmente mio figlio è uscito e me l’hanno avvicinato ho chiesto: “è mio?”
- Non fraintendetemi, io amo mio figlio. Ma è il mio quarto maschietto. Quando è nato ho gridato: “Non è una bambina? Rimettetelo dentro e proviamo un’altra volta”
- Non ho urlato. Io non urlo. Ho solo mormorato la parola c***o ad ogni mio respiro. Ancora, ancora e ancora. Il mio bambino è venuto al mondo cavalcando un mare salato di bombe di c***o.
- Ho detto che avevo paura di spingere perché sentivo il bisogno di fare la cacca. Il mio medico, che non sapeva molto bene l’inglese ha iniziato a dire che la cacca non era una vera parola e che lui non ne conosceva il significato. Abbiamo avuto un intenso botta e risposta.
- “Voglio morire“
- Ho annunciato: “Va bene, non posso farlo, quindi ragazzi dovrete immaginare qualcos’altro“
- Al dottore “Mentre sei già lì prosegui e lega quelle tube. Grazie mille“
- Il mio povero marito ha dovuto assistere a questo, continuavo a gridare: “Perché io, perché proprio me?!”
- Durante il travaglio indotto con mia figlia sono riuscita ad avere l’epidurale. Mi trovavo in uno stato di nebbia indistinta e ricordo di aver gridato al papà: “Smettila di premere tutti quei bottoni” – ma povero papà, era sul lato opposto della stanza
- Non me lo ricordo, ma pare che abbia detto al mio fidanzato che non avremmo mai più fatto sesso insieme
- Con il mio secondo figlio ho annunciato a tutti che sarei andata in Messico. Credo di aver pensato che lasciare il Paese, in qualche modo, mi avrebbe aiutato a portare a termine il travaglio
- Ho gridato: NOOOOO!