Fertifol
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Fertifol, come contrastare il rischio di disturbi al tubo neurale

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Se state pianificando una gravidanza, è certamente consigliabile cercare di assumere ogni precauzione per evitare che il nascituro possa andare incontro a gravi problemi di salute. Tra i vari strumenti di profilassi primaria, molte donne hanno sperimentato positivamente il Fertifol, un farmaco che funge da azione profilassi primaria per i difetti dello sviluppo del tubo neurale del bimbo in donne fertili che, appunto, stanno programmando di entrare in un periodo di dolce attesa. Ma cosa è il Fertifol? E come agisce?

Cosa è il Fertifol

Il Fertifol viene venduto in comprese da 400 microgrammi. Ogni compressa contiene 400 mcg di acido folico, e lattosio tra i principali eccipienti. Di colore giallo, le compresse possono dunque essere assunte secondo le modalità indicate nel foglietto illustrativo per poter prevenire i difetti del tubo neurale del nascituro.

A proposito di modalità di somministrazione, la casa produttrice sottolinea come l’assunzione debba avvenire attraverso 1 compressa al giorno, ininterrottamente, da 1 mese prima a 3 mesi dopo il concepimento. Naturalmente, come avviene per quasi tutti i farmaci, la posologia può essere modificata dal vostro medico curante e, in particolar modo, può essere aumentata fino ad essere raddoppiata nell’ipotesi di inadeguato apporto dei folati.

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Chi non può usare Fertifol

Non tutte le donne possono ad ogni modo utilizzare il Fertifol con la stessa serenità e tranquillità del campione maggioritario. In particolare, la casa produttrice avverte che alcune pazienti che desiderano assumere Fertifol devono essere sottoposte a una valutazione medica più approfondita, poichè la propria condizione clinica potrebbe richiedere la somministrazione di acido folico a dosaggi superiori rispetto a quelli di Fertifol che, dunque potrebbe risultare inefficace per cercare di fornire la giusta profilassi.

Ad esempio – non esaustivo – rappresentano pazienti “speciali” per la fruizione del Fertifol le donne nelle quali si sono già osservati, in una gravidanza passata, difetti di sviluppo del tubo neurale, o ancora donne in trattamento con dei medicinali antiepilettici, donne con storia familiare di difetti di sviluppo del tubo neurale e, ancora, donne che stanno avendo dei trattamenti farmaceutici attraverso degli antagonisti dell’acido folico.

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Si sottolinea inoltre come l’acido folico non debba essere somministrato, da solo, nei confronti di quei pazienti che hanno anemia perniciosa o sono affetti da stati di carenza di vitamina B12, o pazienti con anemia megaloblastica.

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Controindicazioni del Fertifol

Al Fertifol non sono riconducibili particolari controindicazioni. Tuttavia, viene comunque indicato – pur come raro – l’effetto derivante da reazioni allergiche come eritema, prurito o orticaria, ma solamente con dosaggi superiori rispetto a quelli che sono in realtà consigliati per il Fertifol.

Di fatti, sovradosaggi (o, meglio, dosaggi di acido folico superiori a quelli indicati dal Fertifol, ma pur sempre nell’ordine dei 4-5 mg) sono ben tollerati dal corpo umano. Dosaggi superiori alle soglie di cui sopra potrebbero invece dar seguito ad alcuni problemi come le alterazioni mentali, disturbi del sonno, disturbo gastroenterici.

Per quanto infine concerne ulteriori specificità di tale medicinale, viene riportato come l’acido folico sia più facilmente rapidamente assorbibile dal nostro organismo durante il digiuno, e che la sua biodisponibilità, in seguito alla somministrazione per via orale, rimane elevata, con percentuali anche superiori al 90% (e con concentrazione massima nel sangue dopo 1 ora dall’assunzione).

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Viene infine indicato che i folati sono sottoposti al circolo entero-epatico, e sono dunque eliminati nelle urine sotto forma di metaboliti. I folati attraversano altresì la placenta e sono presenti all’interno del latte materno.

Per maggiori informazioni sull’acido folico e sui suoi vantaggi per prevenire difetti dello sviluppo del tubo neurale, vi consigliamo di consultare il vostro medico di fiducia e valutare insieme a lui eventuali cicli di profilassi.