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“E mio figlio?” Melissa Satta così furiosa non l’avete mai vista: la showgirl scatenata non si trattiene e questa volta sbotta

 

“Solo perché ho indossato una gonna alcune menti evidentemente non sane hanno insinuato che fossi priva di biancheria intima e così la notizia su internet è diventata sempre più virale con tutta la sua gravità. Cosa ancor più grave è che è stata ripresa da alcune sedicenti testate giornalistiche come se fosse vera”. Melissa Satta è molto seguita sui social. Moglie del campione centrocampista del Las Palmas, Kevin-Prince Boateng e mamma di Maddox Prince, su Instagram il mese scorso aveva postato la lettera dei suoi legali per un episodio che l’aveva toccata e ferita particolarmente. Ecco cosa scriveva l’ex velina: “Purtroppo in questi giorni è successa una cosa che mi ha colpito molto. Forse per la prima volte ho capito tante donne e ragazze che vengono colpite da bullismo mediatico e violate nella privacy”. L’episodio riguardava la partecipazione ad una puntata del programma calcistico “Tiki Taka”. Intervistata dal settimanale Grazia, è tornata sull’argomento: “Io sono social e riservata. E questa non è una contraddizione, questa sono io”. (Continua dopo la foto)

sattadentro1La Satta non è la prima volta che diventa vittima degli haters e svela come ormai ha imparato a reagire agli odi e alle invidie: “Quando nessuno ti tutela, devi farlo da sola. Ci sono ragazze che si mettono sui social senza sapere che si buttano in pasto agli squali. Non capiscono che chiunque può vedere le tue foto e poi scrivere di te qualsiasi cosa. Chi non c’è passato, non sa quanto sia difficile leggere falsità scritte e postate da persone che non ti conoscono, ma che possono esercitare un devastante potere su di te, e farti del male”. (Continua dopo le foto)

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sattadentroE il suo pensiero corre proprio al figlio: “C’è ancora gente che tratta una ragazza che mette la minigonna come una poco di buono. Io sono una che non si è mai spogliata. Ho scelto di non fare calendari, perché mi è sempre sembrato importante concedermi una forma di rispetto, di pudore. Ma ti pare – polemizza – che mio figlio debba leggere, in futuro, certe sciocchezze su di me?”.