Questa volta il terremoto è arrivato di giorno, mentre i bambini erano a scuola, mentre i loro insegnanti li hanno fatti uscire secondo i piani di evacuazione: non hanno perso neppure uno spicciolo di quello che stava accadendo, diversamente alle altre volte in cui, se il terremoto viene di notte, possiamo raccontaglielo. I bambini sono stati portati subito in giardino, in via precauzionale. Una situazione che di sicuro li ha colpiti e, pur non avendo perso la propria casa e le abitudini come i loro coetanei che vivono nelle zone terremotate, ha lasciato un segno. E la Protezione Civile diffonde i consigli di Civilino, un cartone animato che spiega al bambino Marco cos’è un terremoto e come superare la paura.
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Non tutti i bambini reagiscono allo stesso modo a eventi traumatici e con lo sviluppo, le capacità intellettuali, fisiche ed emozionali dei bambini cambiano. Se i più piccoli dipendono dai propri genitori per avere la chiave d’interpretazione di quanto accaduto, quelli più grandi e gli adolescenti attingono informazioni da varie fonti. Tener presente che soprattutto gli adolescenti possono essere maggiormente colpiti da queste storie proprio perché in grado di capire meglio. Benché i ragazzi più grandi sembrano avere più strumenti a loro disposizione per gestire l’emergenza, hanno comunque bisogno di affetto, comprensione e supporto per elaborare l’accaduto. Guarda il video di Civilino
E non dimentichiamoci che i bambini ci guardano: anche in occasioni catastrofiche non dobbiamo perdere la calma, i bambini imparano dai grandi come gestire le emergenze. Occorre essere attenti a esprimere le proprie emozioni di fronte ai bambini a seconda della loro età.