Famiglia

Dalla Finlandia invade l’America: è la scatola di cartone in cui far dormire i neonati. E a noi cosa insegna la baby box?

 

Centocinquemila scatole di cartone stanno per invadere il New Jersey. Non conterranno scarpe, né libri, né suppellettili di nessun tipo: conterranno, invece, bambini. Cioè saranno le culle dei neonati che vedranno la luce nel 2017 nello stato americano, primo negli Stati Uniti (ma sta arrivando anche l’Ohio) ad adottare il famoso sistema finlandese della “baby box”. Di che cosa si tratta?

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Una scatola recapitata dalle autorità sanitarie a tutti i neogenitori con dentro un kit di accoglienza al mondo a base di pannolini, salviette, pomate e altre prime necessità. Ma una volta aperta, e opportunamente svuotata dai neogenitori stessi, la scatola diventa un posto dove mettere a nanna il bebè in sicurezza. In realtà, lei nasce nella poverissima Finlandia alla fine degli anni Trenta: con il suo contenuto lo Stato sosteneva i neogenitori e dava a tutti i bambini le stesse condizioni di partenza nella vita, che fossero figli di signori o di povera gente. Poi, in ottanta anni e passa di tradizione, è diventata un simbolico rito di benvenuto, e i finlandesi ci tengono ancora moltissimo tanto che quasi nessuno vi rinuncia a favore del piccolo bonus economico che si può scegliere in cambio (circa 140 euro).

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L’importante non è tanto la scatola, quanto l’educazione che ci sta dentro, cioè l’abitudine di far dormire il neonato piccolissimo nel lettone grande, insieme ai genitori. Non solo: li ha educati a mettere a letto il neonato in un posto solo suo, senza troppi cuscini, peluche e giocattoli intorno, oggetti tra i principali imputati dei decessi inattesi e inspiegabili che talvolta (per fortuna, molto raramente) si registrano tra i bambini sani.