Bambino

“Da denuncia!”. Una mamma viene chiamata dalla scuola perché sua figlia è in punizione. Ma quando scopre come l’hanno castigata chiama la polizia

 

“Ci hanno detto che aveva pianto per ore come se fosse questa la giustificazione il problema, nessuno l’ha confortata”. Connie Ramstad è la madre di Allegra, una bambina di 9 anni del Colorado. La storia che racconta è indescrivibile per la sua assurdità, tanto che i genitori hanno ritirato la piccola dall’istituto. Il motivo? È stata costretta a sedersi in una piccola stanza simile a una cella per ore e da sola come punizione. I fatti sono questi: Connie ha ricevuto una chiamata dalla Rock Ridge Elementary School per informarla che sua figlia era in punizione. Si è diretta immediatamente alla scuola e quando è arrivata ha scoperto tutto: lo choc è stato tanto che ha fotografato la figlia mentre sedeva spaventata in una piccola stanza angusta e chiusa a chiave. “Ho trovato la nostra ragazza praticamente in una cella di prigione, quella che chiamano una stanza delle punizioni. Uno spazio di 2,4 metri per 1,2 “, ha detto la madre sconcertata. Connie racconta che secondo il personale della scuola prima Allegra sarebbe scoppiata in lacrime poi, presa in giro, avrebbe minacciato un altro studente. (Continua dopo la foto)

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Ma la madre ripete che da molto tempo la figlia è vittima di bullismo, con episodi denunciati anche l’anno scorso e sempre da parte dello stesso compagno. “Perché sei cattivo con me? Smettila di essere cattivo con me, o lo dico a mia madre “, ha detto la donna, raccontando come Allegra le ha descritto l’incidente. Fatto sta che per la piccola è stato un vero trauma: “Non sappiamo per quanto tempo sarà scioccata da quanto successo: è stata malata per tre giorni”, ha detto. I genitori hanno assunto un avvocato, Igor Raykin, e stanno addirittura pensando di presentare una denuncia. (Continua dopo le foto)

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“Vedo una possibile privazione dei diritti civili. Questo non è il modo di trattare un bambino”, ha detto il legale. La direzione scolastica la definisce la “stanza delle punizioni” ed in questo luogo, simile in tutto e per tutto ad una cella, vengono messi gli alunni colpevoli di comportamenti violenti. Indipendentemente dallo svolgimento dei fatti, la madre indignata ha denunciato l’accaduto. Intanto, il dipartimento di polizia ha chiesto ai dirigenti scolastici spiegazioni sull’accaduto ed ha aperto un’indagine.