Gravidanza

Curiosa di sapere se sarà maschio o femmina? La risposta nella pressione arteriosa della mamma

 

Quando aspettiamo un bambino la curiosità nasce insieme  alla notizia: sarà maschio o femmina? Per rispondere alla domanda, le donne che stanno valutando la possibilità di diventare mamme dovrebbero forse misurarsi la pressione. Addirittura? Uno studio canadese pubblicato sull”American Journal of Hypertension’ indica per la prima volta la pressione arteriosa pre-gravidanza come un fattore indipendente che potrebbe orientare il sesso del futuro bebè.

(continua dopo la foto)

maschio-o-femmina2

Il lavoro ha coinvolto 1.411 donne di Liuyang, in Cina, che stavano pianificando una maternità, indagando sui valori di pressione sanguigna, colesterolo, trigliceridi e zuccheri nel sangue. I controlli sono iniziati prima della gravidanza (mediana di 26,3 settimane), quindi sono proseguiti periodicamente fino al momento del parto. Secondo questo studio le donne con la ‘massima’ più alta probabilmente finiranno per appendere alla porta un fiocco azzurro, mentre se i valori sono più bassi conviene attrezzarsi per il rosa.  Complessivamente sono nati 739 maschietti e 672 femminucce. E dopo aver corretto le analisi per fattori quali età, istruzione, abitudine al fumo, indice di massa corporea, girovita, livelli di colesterolo Ldl e Hd, trigliceridi e glicemia, gli scienziati hanno osservato che la pressione sistolica media pre-gestazione era più alta nelle donne che poi hanno partorito un maschio rispetto a quelle diventate madri di una femmina (106 millimetri di mercurio contro 103,3 mm Hg).

maschiofemmina-600

nascituro

Secondo Ravi Retnakaran, endocrinologo del Mount Sinai Hospital di Toronto che ha guidato il team di ricerca, “lo studio suggerisce che la pressione sanguigna di una donna prima della gravidanza è un fattore precedentemente non noto, associato con la possibilità di concepire un bimbo o una bimba”. Per l’esperto, “ciò può avere implicazioni sia dal punto di vista della pianificazione riproduttiva, sia per la comprensione dei meccanismi chiave alla base della proporzione maschi-femmine nel genere umano”.