Alimentazione

Contrordine: fragole e salame da subito per evitare che il bambino diventi allergico

 

Finora si pensava che ci sono alcune categorie di alimenti che, per un motivo o per l’altro, non devono essere dati al bambino prima almeno del compimento dei due anni. È il caso di quei cibi allergizzanti, che provocano appunto sintomi allergici o pseudo-allergizzanti, cioè che non danno una vera e propria allergia ma intolleranza, in quanto liberano o contengono naturalmente istamina, un mediatore chimico in grado di scatenare sintomi simili all’allergia. Ma uno studio inglese condotto su 1.300 neonati arriva a conclusioni sorprendenti.

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Collage-cibi-sensibilizzanti

Per prevenire le allergie alimentari potrebbe essere utile dare piccole quantità degli alimenti ‘sensibilizzanti’ prima dello svezzamento, già a quattro-cinque mesi di vita. Lo afferma un editoriale sul New England Journal of Medicine, che si basa sui risultati di uno studio su 1.300 neonati. La ricetta della nonna, che con mamma e papà, hanno sempre fatto assaggiare di tutto un po’ quello che erano i pasti degli adulti.

Lo scorso anno, ricorda nell’articolo Gary Wong della Chinese University of Hong Kong, una ricerca chiamata Leap aveva stabilito che dare il burro di arachidi precocemente ai bambini riduceva drammaticamente il rischio di allergia. Per verificare se lo stesso principio può essere valido anche per altri cibi i ricercatori del King’s College di Londra hanno diviso i bimbi in due gruppi.

I genitori dei bambini che hanno introdotto precocemente gli alimenti dovevano dare ai bambini ogni settimana tre cucchiaini da the di burro di arachidi, un uovo piccolo, due porzioni (circa 50 grammi) di yogurt di latte vaccino, tre cucchiaini di pasta di sesamo, 25 grammi di pesce e due biscotti con cereali. Nei bambini, circa il 42%, che hanno seguito strettamente il protocollo, spiega Wong, il tasso di allergie è risultato molto inferiore, il 2,4% contro il 7,2%.

A determinare la rinuncia sono state soprattutto le paure dei genitori di dare cibi solidi a bimbi così piccoli. “Anche se il test ha mostrato che l’introduzione precoce degli alimenti è sicura, il tasso molto basso di aderenza suggerisce che l’introduzione di questo protocollo nella vita reale sarebbe molto difficile -. Allo stesso tempo le evidenze stanno crescendo che il consumo precoce, più che quello ritardato, sia la strategia migliore per prevenire le allergie”.