Gravidanza

Conservazione del cordone ombelicale per le cellule staminali, si o no? Consigli per aiutarti a scegliere

 

Lo fanno in molte, le mamme vip, a raccogliere  sangue del cordone ombelicale, ricco di cellule staminali: ciò che ci dicono è che, in caso di gravi malattie – addirittura 70 – possiamo riavere i nostri campioni e fare trapianti sui nostri figli nella malaugurata ipotesi in cui dovessero servire. Ma è proprio così? Alcuni elementi che ci possono aiutare a decidere per il si o per il no.

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Le malattie per le quali i vantaggi derivanti dall’uso di cellule staminali emopoietiche (cioè del sangue) sono scientificamente provate sono gravi malattie del sangue come linfomi e leucemie. Non ci sono invece terapie consolidate per il trattamento di malattie come diabete, Alzheimer, Parkinson, sclerosi multipla. Si conosce molto poco in merito alla raccolta e alla conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale. Ciò provoca nei futuri genitori alcuni dubbi più che naturali come ad esempio se la procedura di raccolta è sicura per il bambino. E su questo non ci sono dubbi. Essendo una pratica non coperta dal Sistema Sanitario Nazionale, i costi della conservazione del sangue del cordone ombelicale delle varie banche private si aggira sui 2 mila euro.

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La raccolta del sangue del cordone ombelicale è sicura e indolore, sia per la mamma che per il bambino. Al momento del parto, personale ostetrico formato preleva il sangue cordonale dalla vena ombelicale con un ago di grosso calibro. Lo trasferisce quindi in una sacca ematica contenente un anticoagulante, per mantenere il sangue liquido. Successivamente  il campione viene sottoposto  ad analisi ematologiche per la valutazione di determinati  parametri come cellularità, volume e la presenza di contaminanti batterici/virali.