Papà

Conoscete Davide Rossi? È il primogenito di Vasco, ha 31 anni, è attore e deejay. Tre anni fa anche lui è diventato papà, rendendo il rocker nonno del piccolo Romeo

 

Vasco Rossi non è solo il rocker dei record, capace di unire generazioni di fan sotto il suo palco. È anche un marito, un padre e un nonno. A regalare un’inedita fotografia del cantante è il figlio Davide. È il figlio più grande, nato a Pagani nel 1986: ha l’aria da bello e dannato proprio come il suo papà, e dei tre figli è quello che gli somiglia di più. Dopo il diploma all’istituto Kennedy di Roma, Davide ha studiato alla scuola di cinema e Tv a Cinecittà, ma il suo aspetto da adolescente ribelle lo ha portato a lavorare con successo come attore in film e fiction tv. Davide è anche un deejay molto richiesto. Nel maggio 2014 diventa papà di Romeo e rende nonno Vasco per la prima volta. “Ho sempre considerato un valore essere cresciuto con una ragazza madre (Stefania Trucillo, ndr). Ma lui – racconta oggi al Corriere della Sera – c’è sempre stato, e non solo per telefono. Mi ha ascoltato ogni volta che ero in crisi, mi ha richiamato tutte le volte che trovava un mio messaggio in segreteria, perché ai tempi il telefono lo teneva perennemente spento, solo adesso lo lascia acceso e squilla. Non mi ha mai fatto mancare niente”. (Continua dopo la foto)

rossidentroE rivela altri aneddoti. “Ammetto di averlo fatto penare abbastanza… Quando infine gli ho dato la notizia che io e la mia compagna Alessia stavamo aspettando Romeo, mi ha un po’ spiazzato: disse che era arrivato il momento di prendersi le responsabilità. Lì per lì avrei preferito un abbraccio. Poi, quando sono diventato padre anch’io, ho capito cosa intendeva. Io però con mio figlio sono molto presente: ci gioco, lo cambio, lo porto al parco. Non ho mai pensato che queste cose mi fossero mancate, ma ora sento di doverle a Romeo, e anche a me”. (Continua dopo le foto)

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Ha una foto del 29 giugno 2017. “Era il giorno delle prove di Modena, che poi anche quelle sono state un concerto vero e proprio, lui è davvero un campione. Quando sono arrivato dietro il palco con mio figlio Romeo, di tre anni, papà stava salendo. In quei momenti ogni artista va lasciato tranquillo. Romeo però ha cominciato a gridare “Nonno, nonno!” e a muovere la mano per salutarlo e lui, voltandosi, ha ricambiato alzando la sua. È una scena che mi ha riempito il cuore”. Veti, il padre, non gliene ha mai posti. “Voleva che ci arrivassi da solo. È stato ferreo solo sulle droghe più pesanti, come l’eroina”. Di regali nel tempo ne sono arrivati tanti. «Per i miei 18 anni la macchina: ne volevo una sportiva, lui scelse il Suv perché, disse, “Non ti regalerò il mezzo per ucciderti”». Ma oggi considera il regalo più bello una cornice d’argento. “Me la diede per metterci una foto di Romeo. E infatti ci sono io che suono il piano con il piccolo sulle spalle. Quando la vedo penso che racchiuda tutto: mio padre, me e mio figlio”.