Famiglia

Come gestire un bambino “tiranno” prima che sia troppo tardi e che trasformi in vittime genitori e fratelli

 

Tuo figlio è un tiranno e ti rende la vita impossibile, sempre richiedente la tua attenzione o quella di un adulto, interrompe i grandi e se non ha quello che vuole lancia oggetti o scoppia in pianti disperati? Forse hai sbagliato qualcosa, ma dire che un genitore sbaglia è come sparare sulla croce rossa. Almeno sappiate, cari genitori, che la situazione si può recuperare:, armatevi solo di tanta energia e mettete da parte la stanchezza che finora vi ha reso cedevoli alle sue pretese.

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Se un bambino si comporta con prepotenza, nasconde senz’altro un malessere sia che si tratti di un bambino a cui avete sempre dato poche regole, sia che si tratti di un bambino molto educato. Le regole per altro sono fondamentali per i bambini perché rappresentano un contenitore all’interno del quale vivere le loro pulsioni. Oppure c’è qualcosa che non va nella relazione familiare: forse i non trascorrete mai del tempo con lui, tempo di condivisione vera, non di semplice compresenza, un tempo esclusivo, anche rispetto ad un altro figlio. Spesso questi episodi si verificano quando ci sono degli eventi che sconvolgono gli equilibri: l’arrivo di un bebé, i genitori che non vanno d’accordo tra di loro e in casa c’è un clima teso. In tutti questi casi il bambino, con il suo comportamento, cerca di lanciare dei segnali e al tempo stesso riversa la sua rabbia e aggressività sulla persona che individua più docile e che lui interpreta come più debole: può essere l’amichetto, la mamma o il papà.

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Prima di tutto dedicare ai figli almeno una manciata di minuti magari alla sera, per ascoltarli in silenzio senza giudicare, consigliare, indagare. Comprendere le loro emozioni, desideri, i veri bisogni e aiutarli a realizzarli. Tutto ciò in una atmosfera di empatia, coerenza, condivisione. prima ancora che giochi elettronici e cellulari nuovi, i figli bisogno di sentirsi amati, compresi, considerati e accettati per quello che sono e non per quello che i genitori vorrebbero che fossero. Banale, no? Eppure non sempre ci riusciamo.

Cosa fare? Di fronte ad un episodio di prepotenza dovremmo fermarlo, guardarlo negli occhi e dirgli con fare pacato ma deciso ‘non si fa’, senza mortificarlo e ovviamente senza alzare le mani. Se l’episodio è solo uno di una serie, dovremmo interrogarci sulle ragioni del suo disagio e capire cosa si nasconde dietro questo sintomo evidente. Se da soli non riusciamo a risolverlo, è utile rivolgersi ad un esperto per farsi aiutare. Non c’è niente di male ad andare da uno psicologo esperto di età infantile o evolutiva e ammettere di non capire nostro figlio.