Famiglia

Co-sleeping: fino a che età è giusto che il bambino dorma nel lettone? Vantaggi e benefici. E per la coppia?

 

Far dormire i bimbi nel lettone: si o no? E’ un tema educativo molto discusso. Pediatri e medici hanno la loro opinione poi, come sempre, vale la regola del “che tipo di bambino è” e “che tipo di coppia sei”. Fatto sta che occorre sfatare anche in questo caso dei falsi miti che spesso condizionano l’istinto dei genitori.

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Ci sono diverse teorie a riguardo che vanno dal dormire nello stesso letto con mamma e papà, al dormire nello stesso letto con fratelli e sorelle. Un recente studio americano ha provato che i bimbi abituati a dormire in compagnia sono più socievoli e più aperti alle novità rispetto ai loro coetanei abituati a dormire da soli.
Ma lasciamoci guidare dal nostro istinto materno e guardiamo anche ciò che fanno le altre mamme in natura: la maggior parte di loro dorme con i piccoli finché questi non sono autosufficienti: gli uccellini, i leoni, le scimmie e via dicendo…

Fino ad oggi i genitori che mettevano in pratica un’abitudine simile erano sempre stati visti come iperprotettivi e promiscui poiché avrebbero limitato l’autonomia e la crescita del piccolo, ma le cose stanno cambiando. Sono sempre più coloro che sottolineano i benefici della condivisione del letto. Un bambino ha infatti bisogno di contatto, vicinanza ed intimità per sentire il sostegno e l’affetto dei genitori. Farlo dormire solo nella sua camera non gli dimostra che è diventato “grande” e maturo, ma lo fa sentire solo più solo. Per diventare adulti autonomi bisogna invece avere un’infanzia fatta di vicinanza, condivisione, accettazione, accudimento, contenimento, dipendenza, solo in questo modo si svilupperanno gli strumenti emotivi necessari per emanciparsi e svincolarsi appena possibile.Un’abitudine che deve essere non ostacolata, né favorita. Seguiamo il ritmo dei bambini: tra i 5 e i 10 anni deve essere l’eccezione dormire nel lettone, una tappa di un percorso verso l’autonomia e il distacco del bambino da mamma e papà.

Cosa dice la scienza
Gli studi di epidemiologia ci dicono che a 9 mesi l’84% dei bambini si sveglia almeno una volta con un picco di risvegli a 2 anni; fino ai 3 anni, e soprattutto verso i 18 mesi, moltissimi bambini dormono nel lettone con i genitori per tutta la notte o per una parte della notte, questa abitudine diminuisce negli anni e tra i 5 e i 10 anni praticamente tutti imparano a dormire tranquillamente da soli. Ci sono esperti autorevoli che sono a favore della “nanna nel lettone”. Come Margot Sunderland, direttrice del Center for Child Mental Health di Londra, che consiglia ai genitori di respingere l’opinione dominante e permettere ai bambini di dormire con papà e mamma, almeno fino all’età di cinque anni. Questa abitudine rende più probabile che i bambini diventino adulti calmi, sani ed emotivamente equilibrati. Perché poi, in ogni caso, tra i cinque e i dieci anni tutti imparano a dormire da soli. Non è necessario ovviamente dormire nello stesso letto in famiglia, per crescere bene. Ci sono bambini che si adattano bene al proprio lettino, cameretta, spazi, altri che invece esprimono il bisogno di non rimanere soli e, se costretti alla regola del proprio letto a tutti i costi, soffrono. In ogni caso, la ricerca di spazio nel lettone, di coccole prima di dormire, di contatto nel sonno, sono richieste emotive che i bambini non pongono a caso. Possono ritornare anche in bambini più grandi già o da sempre abituati al loro letto, in momenti di difficoltà, in situazioni delicate. I passi della crescita sono personali, inutile fare riferimento ad altri bambini, esperienze o standard statistici.