Non a caso, infatti, gli Stati in cui si fa un largo consumo del ghiotto prodotto dolciario, sono anche i più prolifici in termini di Premio Nobel.
La ricerca, che ha trovato pubblicazione sulla Rivista New England Journal of Medicine, è stata condotta prendendo in esame tutti i resoconti consuntivi delle vendite di cioccolato effettuate in 23 Stati.
Dai risultati ottenuti, gli studiosi hanno ricavato il dato relativo al consumo medio di cioccolato per ogni singolo Stato e poi hanno confrontato le quantità di cioccolato consumate con i dati indicanti la frequenza con cui in ogni Stato è stato assegnato un Premio Nobel.
Da tale raffronto si è giunti alla conclusione che, tanto maggiore è il consumo di cioccolato registrato e tanto più frequente, è l’assegnazione di un Premio Nobel in un dato Stato.
Secondo i ricercatori, la giusta quantità di cioccolato che dovrebbe essere consumata per elevare la qualità intellettiva cerebrale ai livelli degni del Premio Nobel è pari a 400 grammi.
La funzione cognitiva, è quindi spronata dal consumo di cioccolato e questo ormai è un dato di fatto.
Ma come è possibile tutto ciò?
Il motivo per cui il cioccolato riesce a solleticare le potenzialità cognitive dei consumatori, sarebbe racchiuso nella presenza al suo interno dei famosi antiossidanti flavanoli: fitonutrienti indispensabili per contrastare l’invecchiamento cerebrale.