Alimentazione

Cibi senza glutine, se non si è celiaci fanno male

 

Aumenta il consumo dei cibi senza glutine, lo dicono gli ultimi dati di Coldiretti, un 50% in più nel 2015 rispetto all’anno precedente. Un exploit da ricondurre – sottolinea la Coldiretti – all’ attenzione per il benessere, la forma fisica e la salute, oltre che la crescente diffusione di intolleranze alimentari. Ma simo sicuri che gli alimenti gluten free fanno bene, se non siamo celiaci? Ecco cosa dicono gli ultimi studi scientifici.

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Il fatto che sia un cibo “senza” non vuol dire che sia migliore degli altri, come per esempio avviene per la frutta (senza pesticidi), il mais in scatola (senza OGM), verdura a chilometro zero (senza passaggio nelle celle frigorifere). I cibi senza glutine se non si ha una intolleranza specifica sono addirittura dannosi per il nostro organismo.

Uno studio pubblicato sulla rivista “Jama Internal Medicine” ha corroborato l’ipotesi del cattivo impiego della dieta senza glutine da parte della popolazione sana, che si osserva anche in Italia. I ricercatori della Rutgers Medical School di Newark hanno portato alla luce la contraddizione che negli Stati Uniti vuole stabile il numero delle diagnosi di celiachia, a fronte dell’aumento dei consumi di prodotti senza glutine.

Sbaglia chi dice che la dieta senza glutine possa far comunque bene alla salute, contribuendo magari alla riduzione del peso corporeo. L’eventuale riduzione del peso corporeo è da ricondurre a una quasi totale estromissione dei cereali dalla dieta, ma i prodotti resi privi di glutine non sono ipocalorici – affermano i medici. Spesso, per renderli più appetitosi, sono addizionati con oli vegetali polinsaturi. I celiaci dovrebbero leggere con attenzione le etichette ed evitare gli alimenti con un contenuto di grassi superiore al 20-30 per cento.