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“Che fa, dorme?”. Il sonno dei neonati è spesso motivo di grande stress per i genitori. Eppure, esistono alcuni consigli pratici per non impazzire: parola di esperta

 

“A parte i primi 10 giorni di ‘conoscenza’, necessari anche per un buon avvio della montata lattea e dell’allattamento, e nei quali è difficile rispettare qualsiasi ordine di cose – prosegue – la mamma deve sapere che il piccolo, una volta che è stato nutrito a sufficienza, ha fatto il ‘ruttino’, è stato cambiato, e certamente è stato anche coccolato, non ha bisogno di essere cullato all’infinito per addormentarsi, ma può essere sistemato nel suo giaciglio, se lo si desidera con il ciuccio, che è un oggetto consolatorio da utilizzare al momento opportuno, come quello della nanna. Anche se il piccolo è ancora sveglio, e anche se a volte ‘protesta’ o piange, dalla culla la mamma può fargli delle carezze, senza per forza riprenderlo subito in braccio, disturbandolo peraltro nella sua fase di addormentamento. So che per molte mamme fare questo è difficile, ma se si segue questo sistema e lo si ‘calibra’ bene secondo le proprie esigenze, poi se ne colgono davvero i frutti. Io sono convinta che la sicurezza di un genitore rappresenta la più grande certezza (e benessere) per un bambino”. (Continua dopo la foto)


dentro“La mamma – prosegue la puericultrice – spesso viene sopraffatta dalla convinzione di non saper interpretare i segnali del piccolo. E non importa quanta esperienza si abbia: ho assistito recentemente una madre con tre figli, che era davvero disorientata. Questo accade perché i segnali che non si sanno ‘tradurre’ spesso suscitano emozioni negative, legate al nostro vissuto. Per questo il lavoro grande lo devono fare le mamme: liberarsi dalle informazioni sbagliate, dai giudizi, dalle presenze indesiderate in casa. Per raggiungere l’equilibrio occorre prendere le redini della situazione, perché c’è una gerarchia in casa: sono i genitori a decidere per i figli”. (Continua dopo le foto)

dentro1 dentro2È tutto nelle mani dei genitori: “Il bambino non sa come ci si addormenta, deve insegnarglielo la mamma. Oppure non sa che si dorme con la luce accesa, sono i genitori a suggerirglielo, con la lampada della notte. Se la mamma lo addormenterà sempre in braccio, cullandolo, e con la luce accesa, il piccolo si abituerà in questo modo e sarà poi difficile fargli ‘cambiare idea’, soprattutto da più grandicello. Non dare al piccolo la possibilità di conoscere le ‘cattive abitudini’ – precisa – non significa non essere presente per lui o lei o non dare amore. Al contrario, se la mamma gestisce bene il piccolo in questo frangente di tempo acquisisce la sicurezza e la capacità di gestire la sua crescita, quando starà sveglio per un numero maggiore di ore e bisognerà interpretare ancora meglio i suoi segnali di stanchezza o fame”.