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Gravidanza

Che cosa è la gravidanza biochimica

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Si chiama gravidanza biochimica, ed è quella situazione in cui – nonostante ci sia resi conto di essere incita mediante i comuni test delle urine o del sangue – la gestazione non riesce ad essere portata oltre la quinta settimana a causa di un aborto spontaneo precoce, di norma mediante sanguinamento simile a quello del ciclo mestruale, ma più corposo e grumoso.

Ebbene, la gravidanza biochimica è stata sempre molto frequente nelle donne, ma solamente con l’arrivo dei comuni test di gravidanza ci si è resi conto della portata del fenomeno. In altri termini, un tempo la donna che aveva qualche giorno di ritardo, seguito poi da un ciclo abbondante, non pensava a tale ipotesi; oggi, soprattutto se la donna è alla ricerca di una gravidanza, è invece probabile incontrare questo genere di scenario.

Stando alle più recenti ricerche, in alcuni casi la gravidanza biochimica potrebbe essere “agevolata” dalla fecondazione in vitro, poiché nonostante l’embrione sia stato correttamente impiantato, e quello beta Hcg risulti positivo, dopo qualche giorno si può scoprire di non avere alcuna gravidanza in corso.

In ogni caso, al di là che la gravidanza biochimica avvenga mediante fecondazione in vitro o mediante concepimento naturale, le donne che la subiscono non devono affatto preoccuparsi circa la possibilità di sviluppare delle gravidanze future. Il fatto di essere rimaste incinta è infatti di per sé un elemento da considerare positivamente, poiché permette di comprendere che in futuro si avranno altre possibilità di avere bambini.

In ogni caso, il nostro consiglio è quello di ricorrere a un medico ginecologo di fiducia, e condividere con lui qualsiasi evoluzione.

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