Famiglia

Centri estivi, parchi giochi e case al mare e… pidocchi: come proteggere la testa dei bambini

Possibile che ancora combattiamo con i pidocchi? No simoa mica piu in guerra! Eppure ogni anno scuole, scentri estivi, parchi gonfiabili, piscine, palestrre, i pidocchi vivono ovunque, nfestano le teste dei bambini e sembrano refrattari a qualsiasi tentativo di prevenire il loro sgradito arrivo: i pidocchi del capo sono ormai ovunque. Non sono sintomo di scarsa igiene, tutt’altro, ma sono rognosi da mandare via. E comportano uno sforzo enorme per disinfestare gli ambienti in cui il bimbo vive
Ecco 20 dritte per conoscerli e combatterli.

(Continua dopo la foto)

pidocchi

1. Il pidocchio è un parassita obbligato: non sopravvive a lungo se non su un essere umano.

La specie che infesta i capelli dei bambini (e degli adulti) non è nemmeno in grado di sopravvivere su animali: ha bisogno dell’uomo, del cui sangue si nutre pungendo il cuoio capelluto.
2. Il prurito provocato dai pidocchi non è dovuto, come veicola la credenza popolare, alla sporcizia, bensì proprio alle punture dell’insetto.
Bisogna sfatare il mito che i pidocchi infestino le persone con scarsa igiene personale. Anzi, più i capelli sono puliti più è facile che i pidocchi riescano ad ‘attecchire’ e a depositare le proprie uova alla radice degli stessi.
3. Il ciclo vitale del pidocchio avviene attraverso tre stadi e dura circa un mese.
Si parte dall’uovo (detto anche lendine) che schiudendosi dà origine alle ninfe, forme immature del parassita adulto. La ninfa è molto piccola e rossastra, mentre il pidocchio adulto è scuro e lungo 2-4 mm. Il pidocchio adulto depone le uova che a loro svolta si schiudono dopo 8-10 giorni riproducendo il ciclo.
pidocchi 2
4. I pidocchi del capo non trasmettono malattie infettive.
Certamente, se sono numerosi, possono indurre lesioni da grattamento che a loro volta possono infettarsi. In alcuni casi possono comparire anche reazioni allergiche.
pidocchi
5. Il parassita sopravvive circa un mese sul capo di una persona ma non più di 48 ore sugli oggetti e nell’ambiente.
Le uova possono sopravvivere più a lungo lontano dallo scalpo ma non sono in grado di maturare e schiudersi se non sono mantenute a temperatura simile a quella della cute umana. Ciò significa che molto difficilmente il parassita arriverà sulla testa di un bambino passando attraverso l’ambiente.
6. Le uova del pidocchio possono essere confuse con forfora.
Per comprendere la differenza basta cercare di eliminarle dal capello con una piccola scossa. La forfora cadrà mentre l’uovo di pidocchio resterà saldamente incollato al fusto.
7. Un segnale di allarme per i genitori è certamente il prurito.
Ogni volta che il bambino si gratta la testa bisogna controllare se non ci sono pidocchi.
8. È bene ribadire che non c’è nessuna relazione tra pulizia personale e parassitosi da pidocchio del capo.
Esistono invece alcune caratteristiche individuali (tipo di capelli, odore della pelle) che fanno sì che alcuni bambini prendano i pidocchi più frequentemente di altri.
9. Un problema che rende difficile anche la prevenzione è quello delle resistenze ai più comuni prodotti antiparassitari.
In molti casi i bambini trattati sono in realtà ancora infestati e continuano a diffondere la parassitosi all’insaputa di genitori e insegnanti. La mancata efficacia del trattamento può anche dipendere anche da un uso scorretto dello stesso o da un tempo di posa inadeguato. È importante seguire alla lettera le indicazioni d’uso del prodotto prescelto non solo per rendere l’intervento efficace ma anche per conservarne l’efficacia in caso di ulteriori infestazioni.
10. Tutti i bambini con pidocchi del capo devono essere trattati, così come tutte le persone conviventi e i compagni con cui hanno avuto contatti stretti.
Secondo le linee guida del National Health Service britannico, è utile anche fare un trattamento profilattico a chiunque condivida il letto con una persona infestata da pidocchi, anche se non si vedono parassiti o lendini.