Tutte le nostre lettrici sanno bene quanto sia profondo e indistruttibile il legame che relazione una mamma al suo bimbo. Durante i nove mesi della gravidanza tra i due si creare un legame reciproco che durerà tutta la vita, e che ancora oggi cela degli aspetti tutti da decifrare.
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Qualche esempio? Secondo quanto afferma un recente studio pubblicato su PLoS One, alcune cellule del feto migrano nel corpo della mamma e si innestano in organi vitali come il polmone, la tiroide, il fegato, il cuore, i reni, la pelle e il cervello. In altre parole, le cellule di una persona (il bimbo) riescono a integrare nei tessuti di un’altra. Dunque, ci sono persone – le madri – che per quanto possa sembrare strano, vivono con delle cellule altrui all’interno del proprio organismo. A livello neurologico non è ancora ben chiaro quanto questo possa rappresentare, sebbene i ricercatori abbiano riscontrato che tali cellule sono meno comuni nei cervelli delle donne che hanno poi subito l’Alzheimer. Tendenzialmente, potrebbe significare che la presenza di cellule altrui nel cervello, possa influenzare positivamente la salute.
Sempre secondo lo studio condotto, il processo di innesto di tali cellule estranee è denominato “microchimerismo”, ed è stato scoperto attraverso il rilevamento di cellule portatrici di cromosoma Y nel sangue di alcune donne che precedentemente avevano portato avanti una gravidanza. Si studia ora come il microchimerismo possa effettivamente realizzarsi: secondo alcune ipotesi potrebbe avvenire mediante la placenta, ma non si esclude uno scambio cellulare di diversa natura, così come non si esclude che lo scambio possa avvenire anche tra i gemelli mentre si trovano nell’utero, o tra bambini di gestazioni successive (con scambio tra fratello maggiore e fratello minore in seguito all’assunzione di cellule residue della gravidanza precedente).
