Si tratta davvero di una rivoluzione in campo diagnostico, quella dell’utilizzare i cani e le loro capacità olfattive per individuare e segnalare la presenza di un carcinoma alla prostata in determinati pazienti. A dare il via alla curiosa iniziativa, sarebbe il Centro cinofilo nazionale di Grosseto, luogo in cui si stanno formando i primi “cani investigatori”, capaci di rilevare dall’odore dell’urina di un paziente, la presenza o meno del tumore.
L’iniziativa, presentata da Gianluigi Taverna, medico presso l’Istituto clinico Humanitas è stata commentata in questo modo: “’L’urina degli uomini malati ha un odore particolare e specifico che cani addestrati sono in grado di percepire e riconoscere. I primi studi risalgono al 1996 e grazie all’esperienza di diversi ricercatori le osservazioni sono oggi solide scientificamente e molto incoraggianti. I cani addestrati in questo studio sono quelli usati nella ricerca delle mine e per le loro caratteristiche hanno dimostrato di avere un successo del 100%.”