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Caffè in gravidanza: quali rischi si corrono?

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Una delle domande che le donne che stanno per affrontare un periodo di gravidanza si pongono più spesso è: posso bere il caffè? La risposta è positiva, ma con qualche grande cautela da assumere nei confronti del proprio nascituro.

Cominciamo con il dire che in gravidanza non è certamente vietato bere il caffè, ma bisogna comunque diminuire le dosi fino a non superare due tazzine al giorno. State tuttavia attente a non sommare alle due tazzine di caffè giornaliere altre sostanze che possono essere considerate “eccitanti” in virtù degli ingredienti che si portano dietro, come ad esempio il tè, la coca cola, la cioccolata.

Più specificatamente, il limite massimo di assunzione di tali sostanze è di 200 mg. Un limite particolarmente contenuto per tutte le amanti del caffè mattutino e pomeridiano, che potrebbe essere tuttavia facilmente contemplato e integrato se il caffè “tradizionale” è sostituito con il decaffeinato o magari con quello d’orzo.

La ricerca dell’Università di Aarhus

A conferma delle premesse di cui sopra è recentemente arrivata la ricerca dell’Università di Aarhus, pubblicata su uno degli ultimi numeri del British Medical Journal, a coinvolgimento di un campione di oltre 1.200 donne in dolce attesa e in buone condizioni di salute all’inizio del monitiraggio.

A metà delle donne volontarie è stato sostituito il caffè tradizionale con un caffè decaffeinato, mentre al resto del campione è stato chiesto di proseguire con l’assunzione del caffè con caffeina. A tutte, infine, è stato chiesto se eventualmente assumessero altri alimenti con caffeina, come ad esempio la coca cola o il tè. Quindi, i ricercatori dell’istituto universitario danese hanno calcolato durata della gravidanza, peso del neonato, fumo delle mamme e precedenti gravidanze.

Ebbene, dai risultati dello studio non sembra essere emersa alcuna differenza significativa tra i figli delle donne che avevano assunto caffè decaffeinato e quelli che avevano bevuto caffè normale. In particolare, tra le donne che avevano bevuto il caffè con caffeina, il 4,2% aveva avuto un parto prematuro, e il 4,5% aveva generato un bimbo con peso sotto la norma.

Nel gruppo di consumatrici di decaffeinato si sono invece registrati il 5,2% di bambini nati prematuri e il 4,7% di bambini sottopeso. “Non abbiamo evidenziato alcun effetto nemmeno nelle donne che avevano abbandonato il caffè durante l’ultimo periodo di gravidanza” – ha affermato il coordinatore della ricerca, Bodil Hammer Bech, che ha poi aggiunto che – “sono solo le donne che bevono molti caffè ad avere conseguenze sul peso dei neonati o sul momento della loro nascita. Ma non tanto per colpa della caffeina, quanto perché chi beve tante tazzine in genere ha qualche cattiva abitudine in più, cioè fuma e/o consuma alcolici”.

Ad ogni modo, nonostante tali risultati possano essere confortanti per le consumatrici di caffè, gli studio dell’università danese consigliano di non superare i 250 – 300 mg di caffeina al giorno, ovvero tre tazzine di caffè istantaneo, o sei tazze di tè, o otto lattine di coca cola, o otto barrette di cioccolato.

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