All’alba del terzo millennio ancora si scambiano pe errore i bimbi nelle culle dell’ospedale subito dopo la nascita. Ma è mai possibile commettere errori su una ‘cosa’ così importante, che può stravolgere per sempre il destino di un essere umano? L’importante però è almeno accorgersi della svista e riparare ai danni.
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Una coppia statunitense, Richard Cushworth e sua moglie Mercy originari di Dallas, si sono resi immediatamente conto che quello non era loro figlio e che nell’ospedale c’era stato uno scambio.
Il bimbo dei coniugi Cushworth però era nato a El Salvador e, per il suo rientro negli Stati Uniti, ci sono voluti molti documenti e moltissime pratiche burocratiche. Sono passati infatti ben 9 mesi prima che entrambi i bambini tornassero ai rispettivi genitori.
C’è voluto anche il test del DNA che, tra l’altro, ha dimostrato che c’era lo 0% di possibilità che Mercy fosse la mamma del bimbo prelevato per sbaglio in ospedale.
“Appena ci siamo resi conto che il nostro unico figlio non era quello che avevamo, sono stato preso dal panico – ha ammesso Richard -. Sapevamo che ci sarebbe voluto del tempo prima di riabbracciare nostro figlio, ma 9 mesi sono davvero tanti”.