Si chiama disforia di genere, ed è un disturbo in base al quale una persona si identifica fortemente con il sesso opposto. Ed è quanto accaduto a Daniel, un bimbo di soli 3 anni, al centro di una vicenda particolarmente controversa e complessa, che ha spinto i genitori a uscire dall’oscurità mediatica, e far dunque palesare lo scenario nel quale si sono trovati insieme al proprio bimbo.
Daniel è un bambino che, fin dai primissimi momenti di vita, si è sentito una bambina. Fino ad arrivare a un giorno potenzialmente drammatico: Daniel stava facendo il bagnetto e la mamma lo ha trovato con delle forbici in mano mentre stava per tagliarsi il pene. In quel modo – diceva Daniel – avrebbe finalmente potuto diventare una bambina. La mamma è prontamente intervenuta per mettere in sicurezza il bimbo, e lo ha successivamente condotto dal medico, dove è stata diagnosticata la disforia. Dopo quella diagnosi, i genitori di Daniel hanno deciso di far vivere Daniel come una bambina, e chiamarla Danni. Tanto che, da quel momento, Danni indossa abiti femminili e porta i capelli lunghi.
La mamma di Daniel / Danny ha poi parlato apertamente ai media di questa avventura, nella speranza di poter aiutare altri genitori che potrebbero vivere delle esperienze simili. Per poterli supportare è stata inoltre aperta una pagina Facebook dal titolo “My Transgender Child”, dove ha invitato altre famiglie a condividere le proprie esperienze.
“Ho scelto di rendere pubblica la storia di Danni per sensibilizzare gli altri bambini transgender e i loro genitori” – ha poi spiegato la donna, che ha suggerito opportunamente di rivolgersi sempre a uno specialista.
La donna ha infine ricordato che la scelta non è stata affatto facile, e che per questo motivo la vita è cambiata radicalmente: alcuni amici che non condividevano questa decisione l’hanno abbandonata. Oggi Daniel / Danni ha sei anni, e quando sarà più grande sceglierà se proseguire o meno in questo cambio di sesso.
