Famiglia

Bimbi che crescono e conquistano l’autonomia. Età e accorgimenti prima di lasciarli soli in casa

 

Con l’anno nuovo partono anche i nuovi propositi, figli di una crescita e di un ritorno alle regole. E quindi ci poniamo nuovi obiettivi: quest’anno ad esempio vorremmo cominciare a lasciarli soli in casa. Ma sarà in grado? A partire da quale età si inizia? Cosa dice la legge? Questo dubbio assale i genitori, quando ci si trova ad organizzare le nuove attività e si pensa che, forse, potrebbe essere il caso di lasciare a casa i figli per quel poco tempo necessario. Ad esempio, se si ha bisogno di comprare qualcosa al supermercato, andare a prendere il fratellino a scuola. Oppure, se è lo stesso ragazzino a non aver voglia di uscire e sembra essere pronto a poter stare in casa da solo. Eppure c’è una età fissata per legge, dopo la quale i bambini potrebbero essere lasciati soli a casa.

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Però, per prassi e abitudine, di solito è attorno ai 10 anni che un bambino può essere ritenuto pronto per stare a casa solo per un breve lasso di tempo. E i 10-11 anni sono, non a caso, anche l’età in cui i bambini iniziano ad andare a scuola e a tornare da soli. Tuttavia la legge fissa un limite minimo di età: 14 anni.

Come fare?

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  1. parlare con loro e dargli il senso di responsabilità dello stare solo in casa, con raccomandazioni che sembrano quelle delle fiabe (da “non aprire a nessuno in poi”) che però non fanno mai male. Anche se loro si annoiano mentre le ripetiamo;
  2. Uno dei presupposti imprescindibili per lasciare un bambino a casa da solo, è che esista per lui la possibilità di comunicare in qualsiasi momento con i genitori. E’ bene anche  chiamare il bambino per accertarsi che la situazione sia tranquilla.
  3. un’ottima risorsa per l’autonomia dei nostri figli è poter contare su altri adulti: un vicino, il negoziante di quartiere, che possano vigilare, a distanza, sui primi passi dei nostri figli che crescono;
  4. lasciare un ragazzino a casa da solo per le prime volte, è un conto. Lasciarlo a casa da solo con un fratellino o una sorellina più piccoli a cui badare, è un altro. Quest’ultima situazione va assolutamente evitata. Prima di tutto, perché è importante che il bambino in un momento così particolare e nuovo, abbia modo di pensare solo a sé e poi perché un ragazzino (per quanto responsabile e autonomo) non potrà mai essere in grado di fronteggiare con serenità eventuali emergenze altrui.
  5. Vigilare anche quando è più grande Arrivati poi ai fatidici 14 anni, quando per legge un ragazzo può essere lasciato solo, i genitori non devono abbassare la guardia nemmeno in questo caso. È vero che a questa età i ragazzi entrano ed escono da soli, dopo la conquista delle chiavi di casa personali ed è vero che possono stare, teoricamente, anche diverse ore a casa da soli. Chiediamoci però se è opportuno lasciare un adolescente incustodito per tutto quel tempo, sistematicamente dopo la scuola. Non tutti, infatti, hanno una maturità sufficiente per organizzare lo studio e non sono pochi quelli che ne approfittano per stare a lungo fuori casa, o per girovagare per ore in rete. L’ideale sarebbe fare in modo che un ragazzino si senta comunque seguito.