Cura della pelle

Bimbi al sole: il decalogo degli esperti. L’esposizione fa bene alla salute ma solo se si rispettano queste regole

 

Nei Paesi in cui splende il sole si vive meglio e si è più felici: è per questo che dal Nord scendono ogni anno milioni di persone in Italia. Nei neonati l’esposizione ai raggi solari consente alla pelle di sintetizzare la vitamina D, importantissima nella crescita e nel consolidamento delle ossa, ma anche indispensabile per lo sviluppo dell’immunità. Il sole favorisce anche l’equilibrio dei neurotrasmettitori implicati nei meccanismi che regolano il sonno e il tono dell’umore. Inoltre, sollecita la produzione di particolari sostanze, le citochine, che si ipotizza possano, grazie alla mediazione della vitamina D, proteggere da alcuni tipi di tumore (per esempio, mammella e colon-retto). È anche una vera e propria cura in caso di dermatite atopica, cioè limita e previene la comparsa dell’eczema che la caratterizza. E’ terapeutico anche nei confronti di altre frequenti malattie della pelle, come la psoriasi. Quindi, il sole fa bene. Però, bisogna sempre esporsi ed esporre i più piccoli seguendo alcuni accorgimenti usando le regole del buon senso, perché quello che è dannoso (e può anche predisporre a gravi malattie della pelle come i melanomi o gli eritemi solari) è l’ustione da esposizione diretta ai raggi del sole. (Continua dopo la foto)

dentroLe ripetute scottature durante l’infanzia, oltre a rappresentare un doloroso inconveniente nell’immediato, favoriscono la comparsa in età adulta dei più comuni tumori delle pella: melanoma, spinalioma, basalioma. Per questo, il bambino non deve stare al sole nelle ore centrali della giornata, cioè tra le 11 del mattino e le 17, oppure deve starci pochissimo e ben protetto. Vale anche se la giornata è nuvolosa, in quanto le nubi non bastano a privare i raggi del loro potere ustionante. E’ utile inoltre usare un prodotto solare. Da tenere presente però che la prima protezione dal rischio di scottature, anche se di per sé non sufficiente, è rappresentata dalla maglietta, dall’ombrellone, dalla visiera del cappellino. (Continua dopo le foto)

dentro1 dentro2Si dovrebbe cominciare con 5- 10 minuti di esposizione diretta al dì, per poi aumentare di 5-10 minuti ogni giorno. Questo vale però solo se il bambino non appartiene ai fototipi 1 e 2, cioè non ha i capelli rossi, le lentiggini e la pelle lattea, oppure i capelli biondi e la pelle bianchissima. In montagna conviene stare all’ombra, coprire gambette e braccine, mettere un cappellino per bambini: se siamo in quota e il sole splende tutto il giorno, la crema protettiva aiuterà. In campagna e al lago valgono le stesse precauzioni.