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Biella, i ladri le rubano l’hard disk con le foto del figlio morto: appello social

“Mi sento come se me lo avessero portato via un’altra volta”. È l’appello di Elisabetta Chiavarino; suo figlio Gabriele Balanzino aveva 2 anni e mezzo quando è morto, lanciato in aria per gioco da un amico della madre, in un centro commerciale di Biella. Uno strazio senza fine per una mamma a cui oggi, cinque anni dopo la tragedia, hanno portato via tutti i ricordi del suo bambino.

Nel pomeriggio del 7 gennaio i ladri sono entrati in casa sua e oltre a oggetti, gioielli e soldi, hanno rubato anche un hard disk nero in cui erano contenute le foto e i video del bambino. La donna, distrutta dall’accaduto, ha lanciato un appello sui social sperando che qualcuno, anche in forma anonima, le riconsegni almeno quei ricordi. “Mi avete portato via una cosa molto cara, un hard disk nero wd: se qualcuno dovesse sapere qualcosa per favore mi contatti – scrive Elisabetta – lì dentro c’erano gli unici ricordi di mio figlio, foto e video”. (Continua a leggere dopo la foto)

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”Dei soldi, della playstation e degli orologi non me ne frega niente – continua l’appello di mamma Elisabetta – ma le foto di mio figlio che non c’è più… sono la cosa più cara che avevo! Vi prego con il cuore in mano, se qualcuno sapesse qualcosa, anche in forma anonima, vi prego, ditemelo”. Un appello disperato che sta mobilitando tutti. Quei momenti in cui Gabriele era felice con la sua famiglia, prima di perdere la vita nel centro commerciale “Gli Orsi” di Biella, dove Elisabetta lavorava. Il tragico fatto risale al 13 maggio del 2013. (Continua a leggere dopo la foto)

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Il bimbo stava giocando con un amico della madre che lo lanciò in aria con le braccia. Ma il piccolo cadde e sbatté violentemente la testa, poco dopo gli fu riscontrata un’emorragia cerebrale che fu fatale. Giuseppe T., 35 anni, commerciante, da qualche tempo trasferitosi in Germania, il 31 agosto del 2017 ha deciso di togliersi la vita. Troppo il dolore per aver inconsapevolmente ucciso il figlio della sua amica e collega. La scena avvenne sotto gli occhi della mamma Elisabetta, che accorse subito. Con Giuseppe caricarono Gabriele in auto per andare al Pronto soccorso. Dopo un paio d’ore le condizioni del piccolo peggiorarono, venne diagnosticata un’emorragia cerebrale e Gabriele fu trasferito al Regina Margherita di Torino. (Continua a leggere dopo la foto)

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Il piccolo Gabriele morirà alle 5 di mattina, mentre i chirurghi lo stavano operando per ridurre l’ematoma. Fu un tragico incidente, ma la procura, con il pm Francesco Alvino, non potè fare a meno di aprire un fascicolo e Giuseppe, responsabile del negozio di videogiochi Game Stop, venne indagato per omicidio colposo. Per cercare di andare avanti, di ricostruirsi una vita, Giuseppe T. aveva lasciato Biella per trasferirsi in Germania, dove aveva vissuto l’infanzia. Il dolore, il senso di colpa per una vita spezzata, non gli ha però dato tregua.

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