Storie di vita

Bebe Vio, la campionessa di coraggio da cui tutti dovrebbero prendere esempio. Tutta la storia della ragazza speciale che si affaccia ai 20 anni

 

“Vado a vivere da sola. Non sono più una teenager, devo cominciare a vivere le cose da grande”. Bebe Vio compie 20 anni (sabato 4 marzo) e si racconta all’Ansa. La campionessa paralimpica ha scelto Milano come città d’elezione. Piena di impegni, non solo sportivi visto che deve trasferirsi, ripercorre insieme al padre Ruggero in qualità di seconda voce narrante, i suoi 20 ”intensissimi” anni. “Bebe – attacca papà Ruggero – è sempre stata una bambina vivacissima. Si è fatta notare sin dal primo giorno che è nata, piangeva sempre, non dormiva mai”. Determinazione e forza di volontà sono elementi che la caratterizzano da sempre, come quando a due anni pretese di portare giù dalle scale di casa una valigia che era più grande di lei: ”Io posso fare tutto quello che voglio”, lo disse allora, e quella frase è diventata una sorta di motto, il motore della sua vita. A quattro anni Bebe inizia a fare sport, come tante bambine della sua età mamma Teresa e papà Ruggero la iscrivono ad un corso di ginnastica artistica. A cinque anni il colpo di fulmine con la scherma: Bebe è iscritta a un corso di pallavolo, ma si annoia, nella palestra accanto tirano di scherma: ”È stato amore a prima vista, una vera e propria folgorazione”. A 11 anni la malattia, una meningite devastante. Perde braccia e gambe. ”La vita è ricominciata al centro protesi”, racconta. (Continua dopo la foto)

BEBE VIO

Uscita dall’ospedale Bebe è stata due mesi a casa: ”È stato un momento molto difficile, faticoso, doloroso”, poi al centro protesi la ripartenza. ”Era il mese di giugno, ci dissero che ci volevano sei mesi”, ma Bebe fu categorica: ”Ad agosto devo andare all’isola d’Elba al mare”. Nessuno credeva che Bebe sarebbe riuscita nella sua sfida ”e invece dopo 9 settimane eravamo all’Elba”. E da lì in avanti non si è mai arresa, diventando la campionessa di vita che oggi tutti conosciamo.

(Continua dopo le foto)

BEBE VIOBEBE VIO“Ormai dorme a casa una volta alla settimana”, racconta papà Ruggero. “Non ha certo bisogno di noi, si arrangia benissimo – spiega – Noi la lasciamo agli studios la mattina (dove è impegnata per degli spot, ndr) e andiamo a riprenderla la sera, esausta ma felice”. Milano peraltro è la città dove Bebe andrà a vivere. “Piano, si parla di 2018 – puntualizza Ruggero Vio – Inoltre fra i molteplici impegni e interessi di Bebe non è neanche detto che alla fine sarà così (ride, ndr). L’idea è iscriversi al corso di comunicazione e marketing d’impresa allo Iulm. Per il momento, però, si è presa un anno sabbatico dallo studio”. Un anno che tanto sabbatico poi non è, perché la giovane sta lavorando a Fabrica, la fucina creativa del Gruppo Benetton, città delle idee alle porte di Treviso. Qui sta facendo un tirocinio nell’area Social Campaign (campagne sociali).

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