Sono dappertutto! Bar, birrerie, supermercati. Si trovano nel corridoio dei cereali, sotto forma di barrette per la prima colazione. Si trovano nella sezione dieta, proposti come sostituti di un pasto e nella sezione sport, come alimenti energetici: sono le barrette ai cereali.
Scelte da chi ha poco tempo da dedicare alla colazione o allo snack, nella credenza che si tratti di un alimento sano e genuino, in realtà si sono rivelate un vero e proprio concentrato di grassi, oltre che di fibre, proteine, e zuccheri.
A rivelarlo è stato uno studio condotto da Which, che ha messo a confronto le varie marche di barrette dimostrando che esse sono ad alto contenuto di zucchero, con oltre la metà contente almeno il 30% di zucchero.
Un noto marchio americano, il Nutri-Grain Elevenses, addirittura conteneva quasi quattro cucchiaini di zucchero – più di quanti se ne possano trovare in una piccola lattina di coca cola e il 20% della dose giornaliera raccomandata.
Altri snack analizzati si sono rivelati ricchi di grassi saturi. Il marchio Dado Tracker, per esempio, ne presentava quasi un terzo. Anche molte barrette destinate ai bambini e pubblicizzate come “il pranzo a sacco ideale per il bambino”, hanno dimostrato di contenere fino al 43,5% di zucchero – più di due cucchiaini da tè.
Il Pie Nakd Apple è stato l’unico snack dello studio che non conteneva zucchero aggiunto, mentre l’Alpen Apple e il Sultana, hanno ottenuto tre semafori verdi in m materia di grassi, grassi saturi e sale.
“Le persone spesso scelgono gli snack ai cereali, nella convinzione che siano più sane rispetto al cioccolato o ai biscotti, ma la nostra ricerca dimostra che si tratta solo di un mito. Inoltre, le aziende devono ridurre il contenuto di zuccheri e grassi nei prodotti destinati ai bambini”, continua Richard Lloyd, direttore esecutivo di ‘Which?’.