Le mamme che in gravidanza appaiono essere più stressate e ansiose, partoriscono bimbi più agitati. In particolar modo, una recente ricerca condotta da un team dell’università Technische di Dresden e pubblicata sulle pagine della rivista Archives of Disease in Childhood, sosterrebbe che il livello di ansia della madre sarebbe proporzionale all’entità e alla frequenza dei pianti.
Per poter arrivare a questa conclusione, i ricercatori hanno analizzato un campione di circa 300 donne, monitorandole durante le prime fasi della gravidanza. A tali donne è stato chiesto di illustrare la storia di ansia e di depressione, con continue interviste sia durante la gravidanza che dopo il parto, per poi concludersi quando il bimbo compiva 16 mesi.
Alla luce di tale monitoraggio, è emerso che le donne che soffrivano di stress, di preoccupazione o di attacchi di panico prima di rimanere incinte e durante la gravidanza, avrebbero presentato il doppio delle probabilità di avere un bimbo che piange troppo. In maniera ancora più specifica, il 10% delle donne ha riferito che i figli piangevano in modo eccessivo: proprio tali donne sarebbero poi quelle che erano maggiormente sottoposti a disturbi d’ansia.
Per il momento non è ancora noto il motivo per cui esiste tale legame, sebbene gli analisti abbiano ipotizzato che le madri che soffrono di ansia possano avere un effetto “invadente” nei confronti dei piccoli, portandoli quindi a piangere di più. È inoltre possibile che il pianto eccessivo del bambino possa essere dovuto alla produzione di ormoni dello stress durante la gravidanza da parte della madre.
