Bambini e marketing
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Bambini: oggetto del nuovo marketing?

Bambini e marketing

Nel nostro Paese il 15% dei più piccoli, tra i 6 e i 14 anni soffrono di obesità, mentre 30 bambini su 100 si ammalano di ipertensione e hanno il colesterolo alto. I dati allarmanti provengono dalla Federazione italiana dei medici pediatri (Fimp), che ad un congresso a Genova, intitolato “Come giocattoli in vetrina” hanno avvertito: “Molti genitori desiderano realizzare nel figlio quello che essi avrebbero voluto per se stessi bambini: un mondo facile, che accarezzi le dipendenze e illusioni diffuse con la pubblicità. Gli adulti hanno trasformato l’idea dell’infanzia da un’età che richiede cura e protezione, ad una che ne possa giustificare il tentativo mostruoso di abbandono”, precisa a Panorama.it Giuseppe Mele, presidente della Fimp.

Ed ancora, è in fase di crescita l’utilizzo di trucchi e cosmetici tra le bambine, che iniziano a farne uso già all’età di 7 o 8 anni.

“È un fenomeno ormai diffuso, non si tratta più di una moda passeggera – precisa sempre Mele -. Come Federazione, monitoriamo con grande attenzione il sito MyScene.com, un portale seguitissimo, dove si consiglia il ragazzo su come vestirsi, cosa indossare. E si invitano bambine, anche di 9 anni, a truccarsi in un determinato modo”.

Non sarà forse che i bambini stanno diventando il nuovo oggetto del marketing? Tutto il mondo pubblicitario sembra ruotare attorno ai bambini, a cui si offre sempre più spesso un mondo “adultizzato”: trucchi,  computer, tablet, nuove applicazioni, spazi internet, tutto è dedicato a loro. Ma i bambini, sono davvero pronti a tutto questo? Il neuroscienziato Manfred Spitzer, in un libro uscito appena in Germania, sostiene che il cervello dei più piccoli non è adatto a recepire tali messaggi e dispositivi, che creano dei danni irreversibili.

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