Pochi temi innescano un dibattito così acceso come la possibilità di far dormire il piccolo nel letto dei genitori. Un certo terrorismo psicologico ha inoltre contribuito a considerare il sonno condiviso quasi un tabù, un’abitudine dannosa. Da non confidare, se avviene. In un certo senso, come la famiglia dorme dice molto su come vive. Esprime lo stile genitoriale, come gli adulti scelgono di stare con i propri figli.
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Si muove tra protezione e separazione, due temi portanti delle relazioni. Comunemente poi, sembra che se i figli hanno problemi a dormire siano i genitori a sbagliare qualcosa. Le abitudini di sonno aprono a possibili riferimenti sulla vita sessuale della coppia, sulla capacità dei genitori di avere controllo sui figli, sulle competenze dei piccoli a padroneggiare le loro paure. E origina dibattiti infiniti, tra pareri diversi.
Malgrado i pregiudizi a riguardo, esiste ormai una ricca letteratura sui vantaggi del “letto di famiglia”. La scienza oggi scopre e dimostra quello che culture primitive hanno sempre saputo, cioè che genitori e figli sono naturalmente predisposti a dormire insieme e che se lo fanno, non succede niente di terribile. Anzi. Secondo i dati, i problemi emotivi e comportamentali sono molto più comuni nei bimbi costretti a dormire da soli. Questo non significa che bisogna per forza dormire tutti insieme per stare bene. Ogni famiglia trova le proprie abitudini, si organizza sulle proprie esigenze. Ma non dovrebbe escludere tra le scelte la possibilità di condividere il momento del sonno, almeno occasionalmente.
Nell’ottica di un graduale e necessario distacco, il sonno condiviso può essere un’abitudine senza scadenze particolari, imposizioni e rifiuti. Finché il cosleeping funziona perché cambiarlo? Può aiutare tutta la famiglia a dormire meglio in età prescolare ma anche oltre. I passi del distacco e della crescita sono diversi per ognuno e non devono misurarsi esclusivamente sul modo di dormire. Tutti i bambini hanno bisogno e imparano, prima o poi, a dormire da soli. Con la crescita il letto affollato può diventare tutt’altro che riposante. Se l’esigenza del letto indipendente non si realizza, può allora essere che qualcuno abbia problemi di svincolo, qualcun altro a lasciare andare via.