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Bambini: i fast food abbassano il QI

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Uno studio americano, pubblicato sul Journal of Epidemiology & Health nel 2010, ha dimostrato che i bambini che consumano cibo spazzatura o da fast food, come pizza, patatine e biscotti prima dei tre anni possono finire per avere un quoziente intellettivo inferiore rispetto ai coetanei che consumavano pasti cucinati in casa a base di frutta e verdura.

Questi bambini sono stati testati cinque anni dopo e avevano un punteggio QI che era fino a cinque punti in meno rispetto ai loro coetanei alimentati in modo sano. I ricercatori hanno spiegato tali dati con l’ipotesi con l’idea mangiare del cibo spazzatura molto presto nella vita possa avere un effetto negativo, nonché alterare le future e sane abitudini di un bimbo, perché lo sviluppo del cervello ne viene in qualche modo  ostacolato.

Quindi, i bambini che ricevono pasti già pronti o preconfezionati, cresceranno a rilento fino ad avere un quoziente intellettivo più basso rispetto a quelli che mangiano regolarmente pasti appena preparati e genuini.

Lo studio ha avuto il merito di dimostrare per la prima volta, gli effetti a lungo termine della nutrizione infantile e la stessa sul QI. Esso inoltre, ha rilevato, mediante la misurazione delle loro capacità cognitive, che questi bambini ottenevano punteggi più bassi nei test di intelligenza e spesso avevano difficoltà a scuola. Questo dimostra che la freschezza e la qualità del cibo è più importante della quantità del cibo stesso, in particolare quando i bambini sono piccoli e in via di sviluppo.

Scoperte simili sono state realizzate in uno studio australiano pubblicato nel mese di agosto. Si è riscontrato che, mentre il mangiare in modo sano può dare una spinta in più , i bambini che seguono una dieta a base di bevande e dolci crescono in modo meno brillante.

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