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Bambini che soffrono di apnee notturne, ecco cosa rischiano

 

L’apnea ostruttiva del sonno è in genere causata da un rilassamento dei muscoli nella gola che ostruiscono le vie aeree, provocando frequenti pause nella respirazione. Spesso sono così brevi che l’individuo non si accorge di averle. Per valutarne le conseguenze sullo sviluppo cerebrale dei più piccoli, i ricercatori dell’Università di Chicago hanno sottoposto a test neurocognitivi e scansione con risonanza magnetica cerebrale 16 bimbi tra 7 e 11 anni, che soffrivano di questa condizione. Ecco cosa emerge

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Più o meno 5 bimbi su 100 soffrono di apnee notturne, condizione che porta a brevi interruzioni della respirazione durante il sonno e che causa, secondo un nuovo studio, una riduzione di materia grigia nel cervello dei più piccoli, con conseguenze sullo sviluppo cerebrale. I risultati sono stati confrontati con quelli di altri bambini senza apnea del sonno, abbinati per sesso, età, peso ed etnia. In quelli con apnea era visibile una riduzione sostanziale del volume di materia grigia, responsabile dell’elaborazione delle informazioni del cervello. “Le immagini di alterazioni sono impressionanti”, commenta David Gozal, co-autore dello studio pubblicato su Scientific Report, “vi è una chiara evidenza di danno neuronale diffuso rispetto alla popolazione generale”.

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Poiché i bimbi non erano stati sottoposti a scansione cerebrale prima che iniziasse l’apnea, è impossibile sapere quando e come si sia verificato il danno. Tuttavia le conseguenze non vanno sottovalutate. “Se sei nato con un alto quoziente intellettivo e perdi 8-10 punti, che è l’entità media della perdita indotta dall’apnea del sonno, magari non sarà mai evidente. Ma se il tuo QI è nella media, un’apnea non trattata potrebbe portare a una deviazione inferiore al normale”.