Ora scopriamo che non è colpa loro, di quel nostro primo figlio che non va mai a letto e leggerebbe tutta la notte e poi al mattino ci fa disperare per svegliarsi puntuale per la scuola. Non c’entrano neppure i nostri modi di educarlo al sonno quando erano piccolissimi, checché ne dicano mamme e suocere che vorrebbero che noi abbiamo sbagliato tutto allattandolo al bisogno. Nulla di tutto ciò. La scienza scopre perché alcuni vadano mai a letto, nonostante la stanchezza. Lo rivela una ricerca della Rockefeller University e pubblicata sulla prestigiosa rivista rivista Cell
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mai a letto presto e la mattina fatica ad alzarti presto potrebbe avere nel suo Dna un gene che ‘rallenta’ l’orologio interno, spostando in avanti il ciclo sonno/veglia. , che individua il difetto genetico (mutazione) a carico del gene ‘CRY1’. A molte persone con l’indole da ‘gufo’ viene ‘riconosciuto’ un vero e proprio disturbo del sonno, definito negli Stati Uniti ‘Disturbo della fase del sonno ritardato’. Gli esperti sono partiti dall’osservazione di un gruppo di volontari rimasti ‘chiusi’ per due settimane in appartamenti-laboratorio in cui nessuno aveva accesso a informazioni sull’ora del giorno o della notte, per cui tutti si trovavano ad affrontare le 24 ore, compresa la cadenza dei pasti, seguendo semplicemente i propri ritmi naturali.
Ebbene è emerso che, quasi tutti i volontari mantenevano cicli sonno-veglia e orari dei pasti piuttosto normali, tranne una persona cui era stato precedentemente diagnosticato il disturbo di fase del sonno ritardato, che tendeva ad addormentarsi e svegliarsi tardi. Analizzando il suo DNA i ricercatori hanno trovato la mutazione a carico del gene ‘CRY1’, già noto per la sua influenza sui ritmi sonno/veglia (circadiani) dell’organismo. In futuro tali studi potrebbero portare a nuove indicazioni terapeutiche per coloro che, non riuscendo ad addormentarsi presto la sera e dovendosi svegliare presto, sono perennemente in debito di sonno.