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Bagnetto al neonato, quanto spesso va fatto? L’opinione degli esperti è chiara: ecco tutti i consigli per regalare ai piccolini un momento indimenticabile

 

Bagnetto al neonato, quanto spesso va fatto? Alcuni genitori pensano sia necessario farlo ogni giorno ma così non è. I pediatri spiegano infatti che i bebè nelle prime settimane di vita non necessitano di un bagnetto completo quotidiano: basta pulire con cura le parti intime. La “zona pannolino” va lavata e pulita ogni volta a ogni cambio. Come fare? Per lavare il sederino è bene procedere dal davanti verso dietro, ricordandosi di asciugare bene. Non lasciare tracce di acqua e umido è fondamentale soprattutto nelle pieghe cutanee, da quelle dietro le orecchie a quelle di braccia e gambe, fino al tronco, per scongiurare il rischio di irritazioni. Secondo gli esperti il bagnetto del neonato quotidiano non è, dunque, necessario. Può essere riservato a un paio di volte alla settimana, almeno fin quando il bambino non diventa più attivo e si sporca di più. Che si tratti del cambio pannolino o del bagnetto, comunque, l’importante è dare spazio e attenzione al momento di coccola con il proprio bambino. (Continua dopo la foto)

bagnettodentro1Insomma, va fatto poco ma con la massima attenzione. Diverse ricerche confermano, infatti, che la routine del bagnetto del neonato effettuata da un genitore è fondamentale per la crescita, lo sviluppo, la comunicazione e l’apprendimento del bambino. Uno degli elementi più importanti è il “tocco” di un genitore amorevole: i primi legami emozionali con i più piccoli si creano con il contatto fisico e rappresentano il principio dello sviluppo emozionale e intellettuale nei successivi anni. Ma anche la stimolazione olfattiva è un elemento fondamentale, in quanto i ricordi evocati dall’olfatto sono i più emozionanti e piacevoli rispetto a quelli creati dagli altri sensi. (Continua dopo le foto)

bagnettodentro2 bagnettodentroUn consiglio utile durante il bagnetto è quello di trasformare quel momento in un gioco multisensoriale. Riprodurre musica e cantare, per esempio, può stimolare aree del cervello responsabili della memoria o delle immagini visive, mentre interagire e parlare con il bebè può aiutare lo sviluppo del linguaggio: studi scientifici mostrano che i bambini con cui si parla di più conoscono un maggior numero di parole entro i primi 24 mesi di vita. Sguazzare nella vaschetta e schizzare l’acqua, invece, insegna al bambino il meccanismo causa-effetto.