Famiglia

“Babbino mio…”. Distrutta dal dolore per la perdita del padre, Elisabetta Canalis gli rende omaggio così: la foto accompagnata da un messaggio pieno d’affetto

 

“Non so se tutto questo sarà lo stesso senza di te, noi ci proveremo babbino mio”. Grave lutto per Elisabetta Canalis: il papà Cesare è morto a Los Angeles, dove vive la figlia vive ormai da anni, stroncato da una breve malattia che l’ha portato via nel giro di poco tempo. Cesare Canalis, 78 anni, nato a Tresnuraghes, era molto noto a Sassari per aver diretto per anni la clinica radiologica dell’Università. Si trovava a Los Angeles per passare un po’ di tempo con la figlia e la nipotina Skyler Eva. E la showgirl ha deciso di omaggiarlo postando su Instagram una sua foto, accompagnata da questo tenero messaggio. La notizia della morte del padre di Elisabetta Canalis ha fatto subito il giro del web e dei social e in queste ore sono tantissimi i fan della showgirl che le sono vicini e desiderano farle sentire il loro affetto e la loro solidarietà in un momento così triste e delicato della sua vita. (Continua dopo la foto)

elydentro La pagina ufficiale Facebook e Instagram della Canalis si è riempita di messaggi da parte dei fan-sostenitori che le hanno fatto le loro condoglianze. Al fianco di Elisabetta in questo momento così duro ci sono il marito Brian Perri  e l’amica Maddalena Corvaglia. L’annuncio della morte di Cesare Canalis è arrivato dall’ex rettore dell’Università di Sassari, Attilio Mastino, che lo ha ricordato attraverso un post su Facebook. “Con grande dolore annunciamo la scomparsa ieri a Los Angeles in California del nostro amico Giulio Cesare Canalis, già primario dell’Istituto di radiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Sassari”, scrive l’ex rettore, che aggiunge: “Si era appassionato alle nostre ricerche e ci aveva seguito fino a Tozeur nel deserto tunisino per il XV convegno de L’Africa romana del 2002, ai confini dell’impero.

(Continua dopo le foto)

elydentro1

elyfbok

Lo avevamo incontrato a Tresnuraghes in tante occasioni pubbliche, in consiglio comunale: ci faceva da padrone di casa, offriva la sua malvasia, ci accompagnava a Foghe sul Rio Mannu, a San Marco, all’esibizione degli aeroplani sulla aeropista dell’altopiano. Metteva a disposizione la sua casa per gli studenti che seguivano il corso di epigrafia a Porto Alabe. Da ultimo l’avevamo incontrato in compagnia dell’inseparabile moglie Bruna nel cortile della casa Zedda-Athene per la serata sul poeta Orlando Biddau, al quale rubiamo poche parole commosse: “Se il comune sentiero dovesse biforcare, / l’incubo della tua assenza s’addolcirà / nel tempo come sorba o dattero o corbezzolo, / solo per il calore assicurato a una casa”.