Bambino

Avete mai visto Elena? È la figlia che Vittoria Puccini ha avuto a 25 anni quando stava con Alessandro Preziosi. Eccola oggi a 11 anni

 

“Il tempo guarisce: con Alessandro ho un buon rapporto, il male lentamente sparisce e rimane l’affetto perché abbiamo in comune una cosa molto importante, nostra figlia. Ci confrontiamo, parliamo di lei, vogliamo far crescere Elena insieme e non separatamente. Per questo ci troviamo spesso tutti e tre per qualche pranzo o cena: è una cosa che fa bene a nostra figlia”. A parlare è Vittoria Puccini. L’attrice aveva 25 anni quando è nata sua figlia Elena, oggi undicenne. In una lunga intervista a Grazia ha raccontato come sono passati questi anni e come è cambiato il rapporto tra lei e il papà della bambina, l’attore Alessandro Preziosi, dopo la fine della loro relazione e gli iniziali rancori. (Continua dopo la foto)

vittoriadentroDa cinque anni, Vittoria è legata a Fabrizio Lucci, direttore della fotografia, che è più grande di lei: “Fabrizio è un uomo realizzato ed è soprattutto un uomo che c’è sempre. Questo mi dà pace. La nostra coppia funziona perché ci aiutiamo a vicenda. E poi sono convinta che sia stato importante il momento in cui ci siamo conosciuti. Forse, se ci fossimo incontrati 15 anni fa, non sarebbe stato lo stesso. Bisogna trovarsi nel momento giusto”. (Continua dopo le foto)

Roma, Vittoria Puccini a passeggio con la figlia Elena in centrovittoriadentro2Non poteva mancare un passaggio sullo scandalo delle molestie: “Credo che oggi gli uomini, prima di abusare del loro potere, stiano più attenti. È una rivoluzione che coinvolge anche noi, vittime di un retaggio culturale che ci portava ad accettare ciò che non era accettabile”. E chiarisce: “A me non è mai capitato di essere oggetto di molestie e mi sono chiesta che cosa avrei fatto se, a 20 anni, mi fosse successo di ricevere “attenzioni” da parte di un uomo potente. Non è facile denunciare: è una violenza intima, che può scioccare, paralizzare ogni donna. E in questo processo mediatico a cui abbiamo assistito, ogni caso è a sé: non bisogna esprimere dei giudizi senza conoscere bene le vicende”.