La sindrome di Iperattività e Deficit di Attenzione è uno dei disturbi neurologici più comuni nell’infanzia. Anche se le cause precise non sono chiare, la ricerca precedente ha suggerito che una dieta povera può svolgere un ruolo. Non seguire la dieta mediterranea sembra aumentare il rischio avere una diagnosi di Iperattività e Deficit di Attenzione (Adhd). Lo rivela una ricerca pubblicata sulla rivista Pediatrics, che aggiunge nuove evidenze ai già benefici del regime alimentare nostrano, caratterizzato da alto contenuto di vegetali, pesce, cereali integrali e povera di carni rosse, uova, latticini e dolci.
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Per analizzare un eventuale legame tra Adhd e dieta mediterranea, nota già per ridurre il rischio di malattie cardiache, Alzheimer e alcuni tipi di cancro, i ricercatori hanno analizzato i dati di 60 bambini e adolescenti, tra 6 e 16 anni, con diagnosi di Adhd, e altrettanti senza patologia. Le abitudini alimentari dei due gruppi sono state valutate utilizzando questionari specifici. Ne è emerso che, rispetto ai bambini che avevano alta aderenza a una dieta mediterranea, quelli che non la seguivano avevano maggiore probabilità di avere una diagnosi del disturbo.
Inoltre, il team ha identificato maggiore prevalenza di Adhd nei bambini che consumavano grandi quantità di caramelle e bevande zuccherate, ma piccole quantità di pesce grasso. Ora la ricerca dovrà “determinare se cambiare dieta possa invertire i sintomi di Adhd”, commenta María Izquierdo Pulido, dell’Università di Barcellona, che ha guidato lo studio.