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Aumentano i donatori di organi e i trapianti in Italia

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Spesso non si riesce a far altro che piangere, senza accorgersi di quello che ci sta attorno. Eppure, se ci si soffermasse a pensare un attimo prima che la disgrazia accada, a quanto sia importante poter trovare anche nella morte un motivo di gioia, di condivisione, di speranza, molte persone forse opterebbero per donare i propri organi in caso di morte. Infatti, con gli organi donati da una persona morta possono salvarsi una o più vite. In questi ultimi anni, con un lavoro di sensibilizzazione, si è cercato di cambiare una mentalità reticente di fronte alla donazione di organi. Così, sempre di meno sono le persone che pensano che donare gli organi sia un atto incivile, di crudeltà per il defunto. Al morto non si porta via nulla proprio perché è già, purtroppo, morto ma per altri si può dare speranza di vita.

Il Ministero della Salute ha appena pubblicato i risultati dell’ultimo report sull’attività di donazione e trapianto in Italia: nel nostro paese da gennaio ad aprile 2012 il numero dei donatori è aumentato e contemporaneamente è aumentato anche il numero dei trapianti.

Considerato il primo quadrimestre del 2012, si registra:

  • un aumento dei donatori per milioni di abitante: i donatori erano nel 2011, 21,9 mentre oggi  sono 23,7;
  • un aumento del numero assoluto dei trapianti, che si attesa sulle 3091;
  • sono in aumento i trapianti di rene (1688 contro 1542) e di fegato (1071 contro 1019), mentre il numero di trapianti di cuore ha subito un leggero calo (233 contro 278);
  • restano stabili le liste di attesa.

Il direttore del Centro Nazionale Trapianti, Alessandro Nanni Costa, commenta con entusiasmo il dato affermando che è: Un dato molto positivo, il più alto di sempre in Italia e di gran lunga migliore della media Ue (16.9).

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