Spesso non servono abbuffate di cibo per vedere la pancia lievitare. Questo fenomeno, che fa sembrare noi donne incinte al quinto mese se indossiamo una maglia attillata, può capitare anche dopo un pasto light. Basta pensare che questo sintomo, spesso collegato alla sindrome dell’intestino irritabile, non riguarda solo noi, bensì una persona su cinque. Fodmap è l’acronimo di Fermentabili Oligo-di, Mono-saccaridi e Polioli, termine coniato dalla Monash University in Australia. Il protocollo alimentare per risolvere pancia gonfia e sindrome del colon irritabile prevede proprio di eliminare queste molecole dalla dieta, con cibi che non fermentano nello stomaco. Quali sono?
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Enrico Corazziari, gastroenterologo dell’Università La Sapienza di Roma, ne parla nel libro “La dieta low fodmap per sgonfiare la pancia” edito da Mondadori.I saccaridi e i polioli sono dei carboidrati a catena corta che fermentano nel colon. Questo processo causa la formazione di anidride carbonica, idrogeno e gas che gonfiano la pancia. Un regime alimentare che sgonfia la pancia dopo un mese. Occorre moderare il consumo di alimenti Fodmap.
Cibi in e out Quindi, quelli che contengono oligosaccaridi come legumi, carciofi, broccoli, aglio, cachi, anguria, cereali; monosaccaridi come fruttosio, contenuto in mele, pere, pesche e mango; disaccaridi come il lattosio, ovvero latte e formaggi morbidi e freschi. Infine polioli, presenti in ciliegie, susine, cavolfiori, funghi e alcuni dolcificanti come mannitolo, sorbitolo e xilitolo. Sì a banane, arance, zucchine, pomodori, riso, quinoa, pane e pasta senza glutine. Il formaggio meglio se stagionato.
Come funziona la dieta Il regime ideato dalla Monash University prevede di eliminare totalmente i Fodmap dalla dieta per un periodo di 3-8 settimane. Dopo questa fase si comincia a reintrodurre i cibi piano piano. Lo schema prevede un tipo di alimento alla volta, da testare per una settimana. Se il reset ha funzionato e non ci sono sintomi, allora si può ricominciare a mangiare anche una seconda tipologia di cibi e così via fino all’individuazione dell’alimento che provoca il gonfiore addominale.