Dunque via libera anche a quelle attività all’aria aperta, anche se c’è la possibilità di affrontare qualche pericolo. Ne è convinto Mike Lanz, un papà che nella Silicon Valery, negli Stati Uniti, che ha ideato e ‘costruito’ una casa piena di installazioni per i figli. Qui tutto è a misura di bambino con scivoli, trampolini, casette dove rifugiarsi e spazi per divertirsi. Giochi che i ragazzi possono fare, scalando piccole tettoie o correndo, imparando a gestire imprevisti e difficoltà.Anche cadendo e facendosi male. Ma sempre controllati a distanza dai genitori, per evitare che si facciano ‘troppo’ male.
Un padre, la casa. Una storia quella di Lanz, raccontata dal New York Times, che ripropone un tema già affrontato dagli esperti: mettere i figli sotto una campana di vetro non è giusto, perché alla lunga non li aiuta. Potrà salvarli da qualche graffio o da qualche sbucciatura sul ginocchio, ma alla lunga il rischio è quello di diventare adulti fragili e dipendenti. Solo il gioco libero insegna ‘le regole della vita’ e sviluppa le abilità per gestire il rischio. Lanz ne è tanto convinto da aver deciso di mettere da parte la sua attività di imprenditore nella Silicon Valley e di studiare pedagogia all’università. Studi che l’hanno portato a pubblicare il libro: Playborhood: Turn Your Neighborhood Into a Place for Playe a dare vita a un blog, dove approfondisce temi che ogni genitore si trova a dover affrontare per crescere i propri figli. E spesso Lanza organizza conferenze e incontri per diffondere le sue idee.