Allattamento, il 46% delle donne ne approfitta per guardare cellulare, tablet e tv

 

L‘allattamento è uno dei momenti più coinvolgenti che le mamme si trovano ad affrontare quando tengono fra le braccia i loro bimbi: eppure quasi nella metà dei casi finiscono per distrarsi, spesso richiamate dalle notifiche dello smartphone o dalla fiction preferita alla tv. Possibile? E’ un momento di intensa intimità col proprio bambino, in cui lo si guarda, lo si accarezza, anche la mamma si rilassa sotto la sensazione piacevolissima del seno che finalmente si ammorbidisce, grazie alla suzione del bambino e…lo stai nutrendo di te, non in senso metaforico ma realmente. Come si fa a pensare al telefonino? Eppure ecco i numeri che rivela uno studio americano, pubblicato su Journal of Nutrition Education and Behavior dal Politecnico della California (Continua dopo la foto)

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Per loro stessa ammissione, le madri si sono rivelate distratte nel 46% dei casi: sei volte su dieci, la loro attenzione è stata catturata da dispositivi tecnologici, come tv, tablet, smartphone e computer. A livello individuale, il 92% delle mamme ha riportato distrazioni durante uno o più episodi di allattamento, mentre l’83% delle donne ha indicato distrazioni “hi-tech”. L’attenzione è più “volatile” per le donne che hanno più figli (impossibile resistere ai continui richiami degli altri fratellini)Secondo gli scienziati, ulteriori ricerche sono necessarie per capire se e come la distrazione materna influisca sui risultati dell’alimentazione dei neonati. La consapevolezza di tali distrazioni e il loro impatto potenziale sarebbe utile ai medici e ricercatori che lavorano con le donne in gravidanza e postpartum. Nell’ambito della ricerca non sono emerse differenze tra la donna che allatta al seno e quella che allatta artificialmente, tramite un biberon (continua dopo le foto)

 

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L’allattamento al seno rappresenta la prima forma di comunicazione in grado di condizionare le successive esperienze comunicative e relazionali. Non si tratta semplicemente di offrire del latte ma di creare un legame. Si tratta in sostanza di piccole percezioni – il contatto con la pelle, il calore, l’odore, il suono della voce – che cominciano a dare un senso alla vita del bambino. Tanto più questo contatto si verifica in modo armonioso, lontano da situazioni caotiche e stressanti, tanto più il piccolo riceverà sensazioni di un mondo esterno sereno che vale la pena di essere esplorato e vissuto.