Famiglia

Allarme pedofili: perché non dovreste postare le foto dei vostri figli sui social

I social network sono ormai parte integrante della vita di ognuno di noi, amiamo condividere attimi felici, l’ultimo acquisto, la cena al ristorante e, spesso, le foto dei nostri figli. Sono molti i genitori che postano giornalmente foto dei propri bambini, senza immaginare il pericolo al quale li stanno esponendo. I pedofili potrebbero rubare quegli scatti innocenti per terribili scopi o, addirittura, usare le informazioni che diamo ad amici e follower per avvicinare, indisturbati, i piccoli.

rischi del web

Il criminologo Francesco Esposito ha spiegato, attraverso un post di Facebook, quanto sarebbe facile per un malintenzionato far del male ai vostri figli, con parole dure, ma sincere.
«Se fossi un pedofilo farei poca fatica. Sceglierei una bambina o un bambino che mi piace, che mi eccita. On line ho molta scelta. Sono disposto anche a spostarmi, no problem. Avrei bisogno solo di tre o quattro giorni per studiare i post dei genitori – scrive Esposito e continua – sceglierei quelli separati, specialmente donne. Profili dove ci sono solo foto della madre con la figlia. Un genitore in meno significa una scocciatura in meno da affrontare. Tutti lasciano indizi sulle passioni dei piccoli».

foto dei bambini sui social

Il criminologo invita a riflettere su quante informazioni i genitori danno in pasto al popolo del web, pedofili inclusi: dove vivono, dove lavorano, la palestra dove accompagnano i figli, il nuovo cucciolo o il nuovo giocattolo appena comprato e così via. Questi dettagli, però, in mano a chi ha cattive intenzioni come i pedofili diventano armi, un modo non solo per avvicinarsi ai bambini, ma per ottenere la loro fiducia. Se un uomo conosce il nome della mamma, dove lavora e ne parla come di un’amica, agli occhi del piccolo sarà degno di fiducia.

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«Cuccioli, gattini, gelato preferito, scuola di danza, scuola di calcio. Compleanni, battesimi, promozioni al lavoro. Tutti lasciano indizi sui loro fatti di adulti. Ci vuole poco per capire quale gancio usare – spiega il Dottor Esposito e conclude – Se fossi un pedofilo prenderei tua figlia, tuo figlio come e quando voglio. Sei fortunato che io sia dalla parte dei buoni. Ma non può andare sempre bene. Pensaci prima di postare sul web le foto della prole con questa smania e ripetizione».
Proteggere la propria famiglia da subdole insidie come quelle dei pedofili non è semplice, ma con qualche piccolo accorgimento quotidiano si potrebbero ridurre i rischi. Se proprio non riuscite a far a meno di postare foto dei vostri figli, ad esempio, accertatevi che la privacy del vostro account mostri i contenuti soltanto alla cerchia di amici e state attenti a quali richieste accettate, potreste incappare proprio nelle richieste di amicizia di pedofili. Allo stesso tempo, instaurate un dialogo aperto e sincero con i bambini, così che possano raccontarvi se qualcosa li turba. Molto importante, inoltre, in caso in cui i ragazzi stessi usino internet, impostare il parental control e verificare la cronologia delle ricerche effettuate, così da assicurare un ambiente di navigazione sicuro.
Infine, basterebbe chiedersi se è giusto condividere immagini private di persone non in grado di dare un consenso consapevole. I ragazzini, una volta cresciuti, potrebbero trovare tutt’altro che piacevole sapere che chiunque ha potuto vederli fare il bagnetto o dormire accoccolati tra le braccia della mamma. La privacy è un diritto, anche e soprattutto dei bambini.