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Agghiacciante: nasconde la gravidanza e seppellisce il neonato nel giardino dei genitori. Il cadavere trovato dopo tre anni: questa 29enne aveva rischiato di farla franca, se non fosse stato per un caso fortuito

 

Incredibile ma vero: una madre ha avuto un bambino inatteso da una gravidanza indesiderata e ha scelto di liberarsene gettandolo in un sistema di drenaggio. Per tre anni ha mantenuto quel terribile segreto convinta che mai nessuno sarebbe arrivato alla verità. Mai nessuno avrebbe saputo che era rimasta incinta, che aveva messo al mondo un bambino e che lo aveva sepolto nel giardino dei genitori. Una montagna di menzogne venute alla luce poco tempo fa e dalle quali Sinead Connett, 29 anni, non è riuscita più a emergere: è condannata e portata in carcere dove dovrà scontare una pena di dodici mesi. Il fatto è accaduto nell’agosto del 2013, con la ragazza che nascose il feto ormai morto dopo essersi recata a casa dei suoi genitori. Da allora si sono avuti continui problemi col bagno al piano di sotto, e fu solo quando venne chiamato un idraulico che tutto venne alla luce. L’operaio, a febbraio dello scorso anno, ritrovò il corpicino del piccolo avvolto in tre sacchetti. La ragazza aveva trovato un ottimo impiego nel settore risorse umane di Tesco, una famosa catena commerciale britannica, ed era andata a vivere con il compagno Jonathan Layfield, oggi 28enne. L’uomo lavorava in una scuola ma uno scambio di messaggi ed email a sfondo erotico con una 16enne ne causò il licenziamento; nello stesso periodo Sinead scoprì di essere incinta. (Continua dopo la foto)

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Ma quel bambino proprio non lo voleva: per lei avrebbe significato la fine della relazione con Jonathan ed anche il rischio concreto di perdere il lavoro. Anche la decisione di abortire ad un certo punto non poteva più essere concretizzata, dopo aver superato il limite di 28 settimane imposto dalla legge. Fino ad agosto aveva tentato di coprire quella pancia adducendo problemi di salute, fino a quando non mise al mondo il piccolo nel bagno del suo appartamento: dopo averlo partorito, chiuse il figlio in alcuni sacchetti di plastica e lo lasciò per tre giorni in macchina. Poi viaggiò per oltre duecento chilometri fino a casa dei genitori, a Grimsby, dove sotterrò il bambino nel sistema di drenaggio del giardino. (Continua dopo le foto)

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Il corpo del bimbo rimase lì per tre anni, fino a quando i genitori non chiamarono un idraulico per alcuni problemi all’impianto. La donna ha iniziato a proteggersi dietro una rete di menzogne: prima ha negato che il piccolo fosse suo, poi ha raccontato di essere stata violentata da un tassista al ritorno da una festa. La polizia di Humberside aveva prelevato dei campioni di DNA da Sinead Connett per fugare ogni dubbio, ed il 9 maggio del 2016 i risultati dei test incrociati con un altro campione di dna raccolto dal sangue di cui era intriso un asciugamano lasciato attorno al bambino avevano mostrato una corrispondenza del 100%. Nelle motivazioni del giudice Jeremy Richardson si legge la necessità di punire la ragazza per quanto ha fatto: “Tutto è stato architettato in maniera spaventosa e sconcertante, e poi sono seguite delle bugie di una gravità inaudita nel tentativo di nascondere questa gravidanza indesiderata”.