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L’umidificatore: a cosa serve e come scegliere il modello giusto?

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I bambini soffrono molto la secchezza ambientale, in quanto rende difficile la loro respirazione, attivando l’insorgenza dei malanni di stagione. Ma raggiungere il giusto tasso di umidità è, nel nostro presente, molto semplice, in quanto esistono in commercio moltissimi umidificatori, alcuni prettamente realizzati per la camera dei bambini. Questi elementi permettono di umidificare l’aria della casa nel modo più corretto, in quanto sono autonomi e non dipendono dal riscaldamento presente in casa. I cocci che vengono applicati ai termosifoni non sono infatti sufficienti, in quanto devono essere continuamente rabboccati e smettono di produrre vapore quando il termosifone si blocca per raggiunta temperatura.

Ogni abitazione presenta, però, delle caratteristiche strutturali ben precise, per cui alcune case possono essere molto asciutte, mentre altre sono già dotate di un’umidità intrinseca. Queste caratteristiche devono esser attentamente analizzate al momento dell’acquisto, perché il grado di umidità non si presenti troppo basso o troppo elevato.

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L’umidificatore aiuta quindi a produrre vapore acqueo nell’ambiente, può quindi ovviare alla troppa secchezza ambientale e riportare il giusto grado di umidità.

Ma quali caratteristiche deve possedere un umidificatore di buona qualità? Innanzitutto è importante soffermarsi sulla tecnologia dell’elemento, ovvero su un’alimentazione a resistenza o ad ultrasuoni. Quest’ultima si propone di ultima generazione e propone un risparmio energetico notevole, molto più alto rispetto ai modelli a resistenza. Secondo molte associazioni dei consumatori, gli umidificatori a ultrasuoni permettono una buona manualità, in quanto salvaguardano le persone dalle scottature e inoltre abbassano di molto i consumi (quasi venti volte in meno rispetto ai modelli a resistenza).

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Una volta scelta l’alimentazione idonea alle proprie esigenze, è importante soffermarsi sulla facilità di riempimento e sul tempo di resa. Gli umidificatori devono essere facili da riempire anche sotto il rubinetto e presentare un’autonomia elevata, almeno fino a 10 ore. In caso contrario, bisognerebbe alimentare continuamente l’umidificatore con incisiva perdita di tempo. Va da sé che il serbatoio dell’umidificatore deve presentarsi capiente, altrimenti l’elemento non può garantire una buona resa nel corso della giornata.

L’umidificatore deve inoltre essere sicuro, proponendosi conforme alle direttive 93/68/EEC sulla sicurezza degli apparecchi elettrici d’uso domestico e sulla sicurezza degli umidificatori. Per rispondere a questi requisiti, gli elementi di ultima generazione generano vapore a freddo, il quale permette di umidificare in modo positivo l’ambiente, senza che le persone possano scottarsi con il calore generato.

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Non da ultimo, l’umidificatore può associare delle caratteristiche legate all’aromaterapia e alla cromoterapia. In commercio esistono dei bei modelli dotati di vaschetta per le essenze, perfetti per sprigionare nell’ambiente profumi rilassanti o energizzanti. La stessa funzione positiva si scopre con la cromoterapia, in quanto gli umidificatori con questa funzione emettono delle nuvolette di vapore colorato molto piacevoli da ammirare. Alle funzioni descritte, un buon elemento può associare un design piacevole, abile nel donare un tocco in più all’arredo e quindi di proporsi come uno strumento non solo utile, ma piacevole da ammirare in ogni momento della giornata!

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