Famiglia

Pasta e riso, occhio all’etichetta: per la prima volta riporterà la provenienza del grano

 

Sebbene in via sperimentale, arriva sugli scaffali dei supermercati una novità per proteggere la nostra salute e dei nostri figli: ecco d’ora in poi a cosa dobbiamo far attenzione quando prendiamo un pacco di pasta o di riso. Speriamo che la sperimentazione duri più di due anni perché ormai non si sa più cosa mangiamo e non controlliamo più la qualità dei cibi che portiamo in tavola (Continua dopo la foto)

grano

Sono stati approvati i decreti che introdurranno, in via sperimentale e per due anni, l’obbligo di indicazione dell’origine del riso e del grano, nel caso della pasta. Ecco le novità dei decreti firmati dai ministri Martina e Calenda. Il decreto grano/pasta in particolare prevede che le confezioni di pasta secca prodotte in Italia dovranno avere obbligatoriamente indicate in etichetta le seguenti diciture:

  1. Paese di coltivazione del grano: nome del Paese nel quale il grano viene coltivato;
  2. Paese di molitura: nome del paese in cui il grano è stato macinato.

Si utilizzeranno queste diciture: Paesi UE, Paesi non UE, Paesi UE e non UE. Se il grano duro è coltivato almeno per il 50% in un solo Paese, come ad esempio l’Italia, si potrà usare la dicitura: “Italia e altri Paesi UE e/o non UE”. Il provvedimento prevede che sull’etichetta del riso devono essere indicati:

  1. Paese di coltivazione del riso
  2. Paese di lavorazione
  3. Paese di provenienzapastaGrano-

Anche per il riso, se queste fasi avvengono nel territorio di più Paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: Paesi UE, Paesi NON UE, Paesi UE E NON UE. Origine visibile in etichetta Le indicazioni sull’origine dovranno essere apposte in etichetta in un punto evidente e nello stesso campo visivo in modo da essere facilmente riconoscibili, chiaramente leggibili ed indelebili.I provvedimenti prevedono una fase di 180 giorni per l’adeguamento delle aziende a nuovo sistema e lo smaltimento delle etichette e confezioni già prodotte. Questa scelta segue i dati emersi da una consultazione pubblica online sulla trasparenza delle informazioni in etichetta dei prodotti agroalimentari, svolta sul sito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, cui hanno partecipato oltre 26mila cittadini:  oltre l’80% degli italiani considera importante conoscere l’origine delle materie prime per questioni legate al rispetto degli standard di sicurezza alimentare, in particolare per la pasta e il riso.