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Se il bambino digrigna i denti di notte: parlate con lui prima di portarlo dal dentista

 

Coinvolge l’apparato dentale e mandibolare, ma diagnosticarlo in fase precoce non è semplice, perché spesso il paziente non si accorge di soffrirne e anche il dentista può avere difficoltà a individuarlo. Quando a soffrirne è un bambino, è tutto più semplice, perché spesso un genitore veglia almeno su un pezzetto del sonno di suo figlio. Si può verificare in due modi: o con lo sfregamento delle due mandibole tra loro, con conseguente inconfondibile rumore, oppure si verifica con il serramento dei denti, ma anche in una forma più subdola che induce a mantenere i muscoli in una posizione fissa (detta serramento mandibolare).colpisce in egual misura adulti e bambini.

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L’anomalia può considerarsi conclamata quando si verificano quattro episodi di digrignamento per ora di sonno. Identificare il disturbo è semplice per via del rumore caratteristico, stridente e quasi metallico, prodotto dallo sfregamento dei denti dell’arcata superiore contro i denti dell’arcata inferiore. Il bruxismo interessa circa un bambino ogni dieci e prescinde dal genere di appartenenza. L’incidenza è maggiore prima dell’età scolare.

Di certo si sa solo che vi è una predisposione naturale a svilupparlo e che gli episodi di bruxismo sono sempre legati ai cosiddetti “micro-risvegli”, brevissime e improvvise interruzioni del sonno dovute ai più svariati motivi. Qualunque fattore disturbante si renda responsabile di micro-risvegli può dunque essere considerato una concausa.

Tutti gli eventi che sottopongono il bambino a uno stress sono potenzialmente responsabili. L’accumulo di una tensione emotiva durante il giorno facilmente si traduce, infatti, in un sonno notturno caratterizzato da numerosi micro-risvegli.

i solito il bruxismo si risolve spontaneamente con il passare degli anni, tant’è che è molto più raro nell’età adulta di quanto non lo sia in epoca infantile. Cure specifiche non esistono: in casi selezionati e gravi, sotto diretto controllo del neuropsichiatria infantile, si impiegano minime dosi di “trittico”, uno psicofarmaco che migliora la qualità del sonno notturno perché limita il numero dei micro-risvegli e controlla i circuiti che governano i movimenti involontari. Per quanto riguarda il bite, cioè l’apparecchio mobile di protezione dei denti da indossare durante la notte non è consigliato per i bambini piccoli. Più in generale, è fondamentale aiutare il bambino a risolvere eventuali disagi emotivi che è importantissimo individuare.