Era arrivato in Malesia a 18 anni, presentandosi come un insegnante inglese, cristiano praticante, desideroso di fare volontariato durante il suo anno sabbatico. In realtà Richard Huckle, oggi 30enne, cittadino britannico, è un pedofilo seriale che approfittava del suo ruolo. Ha scritto anche un manuale in cui teorizza i suoi crimini. Un terribile orco, ora è stato condannato a 22 ergastoli.
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Difficile trovare una immagine in cui non sia ritratto in compagnia delle sue vittime. Ha abusato di 200 bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 12 anni, Richard Huckle, a volte faccia da bravo ragazzo – partito come fotografo freelance da Kent, in Gran Bretagna e approdato in Malesia, approfittando dei bambini delle famiglie più povere di Kuala Lumpur. Approfittando del suo ruolo di insegnante, infatti, aveva dalla sua anche la fiducia dei genitori che a vario titolo gli affidavano i loro piccoli.
Ma non è tutto, l’uomo ha addirittura cercato di guadagnare soldi dai suoi reati realizzando un crowdfunding delle immagini pedopornografiche e scrivendo un «manuale del pedofilo» di 60 pagine, destinato alla vendita dal titolo “Pedofilia e povertà: guida all’amore per i bambini”.
Durante le indagini che hanno portato Huckle alla condanna a 22 ergastoli, sono state rinvenute più di 20 mila immagini pedopornografiche e 1.100 video dei suoi abusi. Materiale che l’uomo aveva condiviso con altri pedofili in giro per il mondo attraverso un sito non rintracciabile. «I bambini poveri sono sicuramente molto più facili da sedurre dei bambini occidentali della classe media», raccontava l’uomo orgoglioso delle sue imprese, poco prima di confidare al suo psichiatra di volersi «lasciare alle spalle la sua follia» per ricominciare a vivere e sposare una donna indiana. Tra i materiali rintracciati la Corte ha trovato infine anche un post risalente al 2013 in cui l’uomo raccontava di «voler sposare una delle sue vittime affinché lo aiutasse ad abusare di ancora più bambini».
